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mercoledì 21 marzo 2018

[Petizione] Integratori e mangimi a spese dell'Antartide


Se assumi integratori o compri cibo per animali, ti sarà capitato di leggere la scritta "a base di Omega 3" nelle etichette. 
Quegli Omega 3 possono derivare dal krill: un gamberetto che costituisce il cibo base delle balene e di altre specie, e che ora è diventato la preda preferita dai pescherecci in Antartico.

Sottrarre cibo vitale a balene e pinguini per ricavarne integratori "a base di Omega 3" o per produrre mangimi: ecco a che punto siamo arrivati seguendo la logica del profitto a ogni costo.


È per questo che Greenpeace sta chiedendo la creazione di un'area protetta nell'Oceano Antartico, dove i pescherecci non possano più saccheggiare il mare e mettere a rischio la sopravvivenza delle balene e delle altre specie.

La pesca al krill è un settore redditizio e in piena espansione nell'Oceano Antartico: i dati relativi al tracciamento dei pescherecci che pescano krill rivelano che alcuni tra questi si sono ancorati nei pressi di aree protette, oppure che hanno pescato nelle aree dove si alimentano pinguini e balene.

Il krill, cibo principale delle specie viventi nell'Oceano Antartico
Oltre agli scarsi standard dei pescherecci, ci sono poi altre attività, come il trasbordo delle catture (transhipment) a enormi navi frigorifero, che commettono una lunga lista di violazioni: da carenze nella sicurezza a bordo a standard inaccettabili di protezione ambientale per gli sversamenti di reflui e oli.
Insomma, l'industria della pesca al krill in Antartide si presenta con una faccia pulita, ma la realtà è diversa, alquanto torbida: è una lotta all'ultimo sangue per il cibo con specie che vivono in un'area incontaminata ma soggetta a pericolosi mutamenti.

In tutto il mondo, oltre un milione di persone si sono unite a Greenpeace per chiedere di creare in Oceano Antartico un'area protetta in cui sia vietato l'accesso ai pescherecci.

Gli Omega 3 non sono presenti esclusivamente nel krill e in molte varietà di pesce, ma anche nei semi di lino, nell'olio di lino e nelle noci. L'alternativa c'è, quasi sempre: l'ignoranza spesso è una scusa per lasciare correre come se la salvaguardia del pianeta non fosse un nostro problema.

6 commenti:

  1. Infatti io vado di noci! :)
    Sì, questa petizione mi piace!

    Moz-

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    1. Bravo :) Le noci sono ricche anche di proteine, grassi buoni e antiossidanti...

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  2. Io mangio noci, mandorle, pistacchi e pesce azzurro :-)
    Vado a scocciare mamma, così firma!

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  3. Anche io vado a frutta secca. E per chi non la può mangiare ci sarebbero anche gli integratori vegani di omega 3 però non so se chi è allergico alla frutta secca è allergico anche a questi integratori vegani.

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