Per chi ama i cartoni animati drammatici e realistici, magari tratti da romanzi per ragazzi, molto probabilmente l'immagine di apertura dell'articolo risveglierà dei forti ricordi, e magari anche una certa sigla cantata da Georgia Lepore. Sì, perché la storia di Peline, o Perrine nel romanzo originale "In famiglia" di Hector Malot (lo stesso autore di "Senza famiglia" da cui fu tratto "Remì, le sue avventure"), raccontata dalla serie animata "Peline Story" del 1978 non si dimentica facilmente.
A differenza del cane Barone, che è presente soltanto nell'anime come personaggio umoristico, l'asino Palikare è presente anche nel romanzo originale del 1892).
Palikare costituisce una delle poche proprietà della famiglia di Edmond Paindavoine, morto in Bosnia durante un lungo viaggio dall'India verso la Francia, dove vive il nonno paterno di Peline, ricco industriale che aveva ripudiato il figlio quando questi scelse di sposare Mary, una donna indiana (futura mamma di Peline).
A bordo di un carretto trainato da Palikare, Mary e Peline, coraggiosa ragazza tredicenne dal cuore d'oro, tentano di raggiungere la meta da sole, guadagnando qualcosa come fotografi ambulanti.
Il destino non è roseo poiché le due donne giungono a Parigi con Mary gravemente ammalata e, per tentare vanamente di pagare il medico e le medicine, Peline vende quel poco che possiedono, incluso Palikare. Ritrovatasi col solo cane Barone, Peline prosegue quindi il viaggio verso Maroucourt dove ha sede l'azienda di famiglia ma, mentre percorre a piedi i 150 chilometri rimanenti, a causa della fame e della febbre per essersi ritrovata sotto un temporale, Peline sente prossima la fine e si nasconde in un bosco lasciandosi andare.
Resosi conto della situazione, Barone corre verso il villaggio più vicino cercando di attirare l'attenzione, riuscendo soltanto a spaventare la gente; diverso effetto, grazie a una buona dose di provvidenza, ha l'incontro con Palikare: i due si riconoscono e, lasciando che Barone faccia strada, Palikare raggiunge Peline seguito dalla nuova proprietaria, che in questo modo salva la ragazza. L'episodio è visibile integralmente a questo link (eventualmente preparate i fazzoletti).
Per saperne di più sulle avventure di Peline, suggerisco Il regno degli anni 80.
darò un'occhiata a quel forum, dopotutto negli anni '80 ci sono nato, anche Italia 1 ha inaugurato il nuovo anno tornando indietro a quegli anni :-P
RispondiEliminaUn forum dove capito ogni tanto, mi pare fatto bene da quel poco che ho visto.
EliminaNon ho mai sentito parlare di questo cartone, ma caspita che storia.
RispondiEliminaCerto che i bambini di quegli anni non saranno stati esattamente felici di guardare la tv.
Basti pensare, ad esempio, a "Forza Sugar", "Anna dai capelli rossi", "Spicchi di cielo tra baffi di fumo"...
"Anna dai capelli rossi" è molto più gioviale di "Peline Story", gli altri due non li ho mai sentiti io.
EliminaE' un cartone animato molto bello, a mio gusto personale il migliore del suo genere per carica emotiva.
Secondo me i bambini di quegli anni hanno invece avuto un'ottima offerta televisiva, poiché si alternavano storie realistiche come questa ad altre più leggere (vedi "Heidi", "Carletto il principe dei mostri") oppure avventurose (tipo "Tom Story", "Flo la piccola Robinson", "Le avventure di Lupin"). Oggi invece c'è una ubriacatura di colori sfavillanti, un abuso di computer grafica, scene veloci... Secondo me i bambini di oggi subiscono la televisione anziché vederla.
I cartoni d'oggi fanno proprio pena, ma definire Heidi "leggero" non è proprio giustissimo.
EliminaIo piangevo vedendola avere nostalgia del nonno e delle montagne.
Comunque strano che tu non abbia mai visto "Forza Sugar". Andava in onda tutti i pomeriggi su Teledue o Telenorba.
Non vedo "Heidi" da qualche decennio, me la ricordo come una storia poco drammatica, tranne forse quando lei va in città, ma costituisce una parte dell'intero cartone.
EliminaEh no, "Forza Sugar" mai visto. 😕