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giovedì 11 giugno 2020

[Notizia] Ok alle etichettature sui metodi di allevamento


Dopo una lunga battaglia fatta anche di petizioni che "Amici animali" ha sostenuto volentieri, è successo! CIWF Italia ha presentato, insieme all’On. Rossella Muroni, la prima proposta di legge per un nuovo sistema di etichettatura volontario secondo il metodo di allevamento.


La proposta prevede l’introduzione di un’etichettatura, volontaria da parte degli allevatori, che indichi in maniera chiara e trasparente per i consumatori:
  • il metodo di allevamento (per esempio all'aperto, al coperto, intensivo);
  • se gli animali sono stati allevati in gabbia.
Soltanto due punti, ma fanno grande differenza! I cittadini hanno il diritto di scegliere prodotti che rispettano di più gli animali e di dire basta a quelli che provengono da vere fabbriche di sofferenza! L'etichetta dovrà essere facilmente comprensibile e non rappresentata da un codice da interpretare, cui spesso molti non farebbero nemmeno caso. Un successo che è anche nostro, che rispetta chi la carne vuole ancora mangiarla, e chi desidera un'alimentazione non al prezzo del dolore di altri esseri. Qui un ricco approfondimento.
Personalmente sono un po' scettico a riguardo, poiché ci sarà chi guarderà principalmente al prezzo... Sarebbe auspicabile una sorta di "sponsorizzazione" statale a favore degli allevatori che scelgono allevamenti etici, in modo che il prezzo di tali carni sia comparabile con quello delle altre carni.

CIWF Italia, però, non si culla sugli allori! Con l'entusiasmo per questo traguardo, in attesa che la proposta divenga legge effettiva, ecco un breve "notiziario":
  • è stato richiesto un incontro con i Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole per presentare i criteri di etichettatura specifici per i suini, perché non tutti gli animali sono allevati allo stesso modo, e quindi necessita una trasparenza specifica su ogni specie allevata;
  • in collaborazione con la trasmissione "Indovina chi viene a cena", sono state smascherate e rese pubbliche le crudeltà che spesso si nascondono dietro le colorate etichette di "benessere animale"; l'obiettivo ora è porre fine etichettature ambigue che confondono e illudono i consumatori.
(Articolo liberamente ispirato alla newsletter di Annamaria Pisapia, direttrice CIWF Italia)

12 commenti:

  1. A me lascia scettico quel VOLONTARIO.
    Dovrebbe essere obbligatorio invece.
    Comunque speriamo diventi presto legge .
    Ciao

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    1. Condivido il tuo scetticismo. Starà al consumatore scegliere saggiamente, tenendo conto che se un'azienda etichetta, ha ben poco da nascondere al consumatore.

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  2. Sono d'accordo con Max, ma mi sembra comunque un importante passo avanti.
    Da qualche parte è giusto cominciare.

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  3. Risposte
    1. Già, magari le aziende che non vogliono etichettare dovranno adattarsi se le vendite diminuiranno.

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  4. E' un buon passo, il successivo potrebbe essere passare dal volontario all'obbligatorio. Io guardo sempre l'etichetta, per me la provenienza è fondamentale e quasi mai il prezzo.

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    1. Fai bene a guardare la provenienza. Io ho smesso di acquistare latticini fatti con latte proveniente dall'UE, e ho ritrovato sapori che sembravano dimenticati.

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  5. Ottimo!
    E cavolo, il bollino intensivo, NERO e con la canna fumaria... lascia bene intendere :)

    Moz-

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