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giovedì 6 agosto 2020

[Musica] Una vipera sarò (G. Russo)

Dato che siamo in estate, mi sono concesso qualche innocente libertà, alleggerendo un minimo i contenuti degli articoli pur garantendo una costanza di aggiornamenti. E' così che ho deciso di omaggiare nella rubrica musicale una delle più belle voci italiane che abbiamo mai avuto, Giuni Russo, proponendo, per coerenza col blog, questa canzone, scritta con l'amico Franco Battiato nel 1981, nella quale si cita la vipera per dare un esempio di cosa diventerebbe l'interprete se toccano il suo punto debole.
Buon ascolto!


Una vipera sarò
Non mi ha mai interessato
lo stadio dello specchio
Non leggo mai trattati
di economia politica
Comunque se mi toccano
dov'è il mio punto debole
Divento incandescente
sarò una vipera ah ah ah ah sarò
(Non legge mai giornali
per rilassarsi un po'
Le piace più cantare)
(Keine Gegenstände aus dem Fenster werfen)
Ti potrei cantare
la norma di Bellini
Con dei fonemi sardi
oppure giapponesi
Le trifonie dei mongoli
le trifonie dei mongoli
Anata wa anata to futari anata wa
Le trifonie dei mongoli
le trifonie dei mongoli
Non è per presunzione
ma solo per essenza
Se guardi le mie mani
non c'è bisogno di parlare
Comunque se mi toccano
dov'è il mio punto debole
Divento incandescente
sarò una vipera ah ah ah ah sarò
(Non legge mai giornali
per rilassarsi un po'
Le piace più cantare)
(Keine Gegenstände aus dem Fenster werfen)

8 commenti:

  1. brano sofisticato, si sente la mano di Battiato...

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  2. Non la conosco, ma concordo con te sul fatto che Giuni avesse una voce meravigliosa e originale.
    Su due piedi mi viene in mente solo "Un'estate al mare", ma probabilmente riconoscerei altri suoi successi.

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    1. La sua voce copriva 5 ottave, alcuni suoni che senti in "Un'estate al mare" li fa lei, non sono strumentali.

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  3. Ma rimanendo in argomento che certo più attiene al blog: la vipera è animale davvero così bastardo? O siamo noi che gli rompiamo le scatole?

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    1. Per farla breve: l'uomo non è mai visto dalla vipera come una preda, dato che dopo un morso velenoso non inizia a nutrirsene; la vicinanza di una persona è percepita dalla vipera come una molestia e a seconda della specie può darsi alla fuga (caso dell'aspide) o difendere il proprio territorio attaccando (altre specie in generale); è più probabile incontrare una vipera nel periodo caldo, quando peraltro è più lenta e quindi sentendosi vulnerabile è più aggressiva.

      Faccio infine presente che, su circa 8.000 casi di morsi di vipera in Europa ogni anno, soltanto 4 (lo 0,05%) risultano fatali al malcapitato.

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  4. Ottima voce del panorama musicale italiano.
    Saluti a presto.

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