[Scheda] Camoscio

Appartenente ai bovidi, e con un aspetto che ricorda parecchio la capra, il camoscio ha nome scientifico rupicapra, letteralmente "capra delle rupi", dato che il suo habitat è l'alta montagna, dove vive affrontando con naturalezza rocce e luoghi impervi che raggiunge con balzi sicuri.

Lo si può trovare più o meno in tutto il mondo: Europa meridionale, Asia minore, Himalaya, Sumatra, Corea, Giappone, Nord America occidentale.

Poco socievole, il maschio adulto è facile da vedere stagliato immobile in cima a una rupe contro il cielo azzurro, come la statua di una divinità, oppure a brucare l'aspra erba montana. Torna nel poco numeroso branco guidato dalla femmina più anziana esclusivamente per l'accoppiamento.

La sua altezza è di circa 80 centimetri (più sviluppati i maschi) e pesa mediamente 45 chili.

Il mantello del camoscio è essenzialmente costituito da due tipi di pelo, che lo proteggono dalle difficili condizioni climatiche dell'ambiente in cui vive, esposto a forti escursioni termiche.

Il pelo superficiale (lungo circa 3 cm) costituisce la copertura più esterna, ed è più irsuto e in grado di inglobare grandi quantità d'aria, isolando termicamente il corpo dell'animale; lo strato sottostante, il "primo pelo", è invece molto fine e di colore biancastro e tende a rarefarsi nel periodo estivo.

Il mantello è soggetto a due mute, in autunno e in primavera.

In inverno il pelo è lungo, morbido e folto, di colore bruno scuro o nerastro: un colore che gli consente di assorbire i raggi solari, garantendo all'animale un'ulteriore fonte di calore. Le sole parti chiare sono la zona nasale, quella ventrale e quella anale.

Sviluppata più nel maschio che nella femmina è la "barba dorsale": una fascia di lunghi peli scuri che ma possono raggiungere i 30 cm nel periodo degli accoppiamenti, la quale si sviluppa lungo la linea mediana e che risulta folta soprattutto a livello del garrese e della groppa. Essa viene rizzata dall'animale quando si trova in situazione di pericolo o vuole affermare la propria dominanza nei confronti di un rivale.

L'appartenenza ai bovidi e non ai cervidi è riscontrabile anche dal fatto che le corna, caratteristicamente nere ed elegantemente ricurve all'indietro, non sono caduche ma permanenti.

Animale strettamente diurno, trascorre le sue giornate in modo sistematico: di giorno si sposta verso valle, nutrendosi lungo il percorso, per poi risalire verso le cime dei monti sul fare della sera, raggiungendo rifugi sicuri.