Rubriche

giovedì 7 gennaio 2021

[Notizia] Quando l'arte nasconde un massacro


La mangusta è un carnivoro, nemico giurato dei serpenti e quindi prezioso per mantenere l'equilibrio tra le specie senza che l'essere umano interferisca come è suo uso e costume. Vive in buona parte dell'Asia e in Africa ed esiste in 34 specie. Ma questa non è una scheda sulla mangusta.

Ben pochi sanno che, per ogni chilogrammo di peli utilizzati per la fabbricazione dei pennelli, sono uccise 50 manguste, picchiate a morte e scuoiate sul momento dopo essere state catturate con delle reti. Per questo, l’ufficio di controllo del crimine sulla fauna selvatica del governo indiano (WCCB) sta portando avanti l’Operation Clean Art con lo scopo di porre fine al commercio di pennelli realizzati con la pelliccia delle manguste, che è considerato ideale per diventare un pennello per gli artisti di tutto il mondo.
Iniziata lo scorso ottobre, l’operazione ha già portato al sequestro di oltre 50.000 pennelli; da un singolo controllo alle fabbriche avvenuto il 24 ottobre, sono stati sequestrati circa 26.000 spazzole e oltre 100 kg di peli di mangusta grezzi, mentre 26 persone sono state arrestate per commercio illegale.
La mangusta è elencata nella Wildlife Protection Act e qualsiasi contrabbando è un reato. La vendita e l’acquisto delle manguste, dei loro peli e della carne sono proibiti per legge in India dal 1972, ma il traffico illegale continua a essere fiorente.


I pennelli sono venduti soprattutto in Europa, Medio Oriente e Stati Uniti, e dichiarati come composti di pelo di donnola e di tasso, il cui commercio è legale.
Per contrastare il massacro di questi animali, molte marche di pennelli stanno producendo setole sintetiche simili a quelle di manguste, ma i numeri per adesso non fanno ben sperare.

(Fonte: Greenme)

20 commenti:

  1. Giuro che non avevo la minima idea del fatto che persino i pennelli fossero realizzati con peli di esseri viventi.
    Sembrano così plasticosi che ero proprio convinta fossero in nylon o simili.
    Sono senza parole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho scoperto da poco che il fenomeno è ben più diffuso di quanto sapessi io stesso.

      Elimina
  2. Cavolo, non sapevo che fossero ancora di origine animale... Davvero non si riesce a sintetizzare? Secondo me si risparmierà pure...

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non sintetizzano è perché non conviene, e comunque in commercio venderebbe il più economico a parità di prestazioni.

      Elimina
    2. Dopo veloce ricerca, esistono pennelli con setole sintetiche, ma non saprei fare paragoni qualità/prezzo.

      Elimina
  3. Cristo! Non immaginavo che i pennelli venissero fatti ancora così e non conoscevo la situazione delle manguste. Brutta situazione anche la loro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dovunque ti giri c'è una violenza sugli animali. 😔

      Elimina
  4. non lo sapevo nemmeno io! :O da artista, all'occasione pure pittore, sono sconvolto assai!... in realtà non ho mai più acquistato un pennello negli ultimi anni, quelli che ho in casa risalgono agli anni del liceo, messi da parte ancora confezionati...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà quanta crudeltà c'è dietro oggetti che usiamo normalmente, al di là delle finalità alimentari.

      Elimina
  5. Alla crudeltà umana, non c'è mai limite.
    Sereno giorno.

    RispondiElimina
  6. Non comprerò più un pennello, perlomeno, non di quelli con pelo vero, soltanto sintetici, se ne fanno, altrimenti non dipingerò mai più nemmeno una ringhiera. Ciao Gas, grazie per il post.

    RispondiElimina
  7. Come facevi notare ad Alessandro, esistono infiniti utilizzi animali nel nostro quotidiano che immagino sfuggano ad ogni regolamentazione.. diventa una questione di sensibilità informarsi ogni qualvolta acquistiamo qualcosa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, ma una non poche volte chi vende un articolo al cliente finale ne ignora i dettagli, come in questa vicenda, sebbene di una certa levatura internazionale.

      La sensibilità personale è fondamentale, ma ci vorrebbe un criterio di etichettatura, magari basata su simboli intuitivi/convenzionali, che facesse capire a tutte le figure coinvolte in una vendita, la "storia" di quell'articolo. Lo si fa per distinguere i tipi di plastica, carta, ecc... per roba che finisce nella spazzatura, assurdo non farlo per prodotti da usare!

      Elimina
  8. Ma i pennelli con il pelo del cinghiale li fanno ancora ?
    Non sapevo delle povere manguste.
    Meglio sempre andare sul sicuro con i materiali sintetici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pare li facciano ancora.
      Poi la gente si lamenta quando un cinghiale li carica: vorrei vedere loro a subire uno scalpo per confezionare pennelli.

      Elimina
  9. Beh...dai passami la battuta: io in questo caso non correrei alcun rischio😂.
    Comunque massima solidarietà per le povere maguste e i cinghiali

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricordo una storia Disney in cui devono allestire una mostra di pittura, e vengono coinvolti tutti artisti particolari, tra cui un pittore capellone che intinge la chioma in un secchio di pittura e poi la sventola sulla tela. 😅

      Elimina

Blogger ha modificato il modulo dei commenti rendendolo molto scomodo poiché dopo alcune righe scritte, non scorre più. Mi scuso per il disagio che non dipende da una mia scelta.