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giovedì 2 giugno 2022

[Notizia] Carne coltivata: il futuro dell'alimentazione?

Abbiamo già affrontato in passato la questione sull'impatto dovuto alla produzione di carne che è insostenibile per gli animali e per l'ambiente. Occorre cambiare rotta, e un ruolo in tal senso potrebbe averlo la produzione di carne coltivata. Ma che cos'è? Quanto ne sappiamo? Siamo pronti al suo arrivo sul mercato?

Fonte: Wikimedia

La carne coltivata è realizzata in laboratorio tramite la tecnica della "coltura cellulare": partendo da poche cellule prelevate da biopsie in anestesia locale, o da penne appena perse dai volatili, si possono creare grandi quantità di carne. Nessun animale viene ucciso, i macelli non sono necessari, e quella che arriva sulle tavole è carne vera e propria (non pensata per vegetariani o vegani, ma per chi non riesce o non vuole abbandonarne il consumo). Sono già state sviluppate colture di pollo, maiale, manzo, tonno, varie specie di pesci, gamberetti, anatra e foie gras.

E dal punto di vista dell'ambiente: se tutta la carne prodotta nell'Unione Europa fosse rimpiazzata con quella coltivata, le emissioni di gas serra e il consumo di suolo e acqua diminuirebbero drasticamente; tuttavia il punto debole del processo sta nel consumo di energia, che al momento è elevato, e quindi è destinato a ricadere sul prezzo del prodotto al dettaglio.

Esistono ingenti finanziamenti privati nel settore e le aziende pronte a produrla sono circa 100 in tutto il mondo e, quando sarà approvata la messa in commercio, il settore potrà espandersi ed erodere una buona fetta della produzione di carne tradizionale.

Legittimo chiedersi se consumatori sono pronti, e secondo una ricerca commissionata da Eurogroup for Animals in sei Paesi europei, tra cui l'Italia, è risultato che la consapevolezza su cosa sia questo prodotto è generalmente buona: oltre la metà dei partecipanti ha dichiarato di aver sentito già parlare della carne coltivata prima di partecipare al sondaggio, mentre è ancora relativamente bassa la comprensione su come venga realizzata (solo il 20%) pensa di esserne a conoscenza, con una cospicua concentrazione tra gli italiani. La metà dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato che assaggerebbe la carne coltivata (in Italia 3 persone su 5), motivando la scelta per ridurre l'impatto ambientale e il numero di animali allevati e macellati. Sicuramente una buona notizia.

Quindi, per accoglienza e per motivazioni, la produzione di carne coltivata è un futuro che ci si auspica sia vicino al nostro presente: in alcuni ristoranti di Singapore è già presente nei menù, essendo il primo Paese al mondo ad averne autorizzata la vendita, e la curiosità nonché l'interesse a provarla si rilevano soprattutto nelle nuove generazioni.

Ricercatori e aziende hanno fatto la loro parte, adesso manca l'approvazione da parte delle autorità europee, e in tal senso è importante fare chiarezza e combattere campagne di disinformazione messe in campo da chi ha interesse a mantenere l'attuale sistema, basato sulla sofferenza e l'uccisione di animali.

Tra le molte strade per creare un futuro migliore per gli animali e l'ambiente (e quindi il nostro benessere), la produzione di carne coltivata è una tra queste.

(Articolo tratto dalla newsletter di Claudio Pomo, Responsabile Sviluppo per Essere Animali)

5 commenti:

  1. Beh,caspita...mi auguro che prenda piede 😃 specialmente visto che può andare incontro anche ad eventuali schizzinosi che non mangerebbero cibo vegan e simili...👍

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    1. Io mi trovo benissimo con i burger a base di soia.

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    2. Certo, supermercati o discount... Non ho l'arte per farmeli da me.

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  2. Anche il consumo di carne tradizionale favorisce il cancro... Esistono poi svariate testimonianze di persone che svolgono vite normali in svariati contesti lavorativi senza nutrirsi di carne, al più ricorrendo a un paio di integratori.

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