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giovedì 2 novembre 2023

[Notizia] La storia di Guenda

Oggi racconto una delle tante storie vissute da esseri viventi che l'essere umano ritiene inferiori e creati per servirlo come cibo, sebbene siano senzienti e capaci di provare affetto e dolore...


Guenda è una scrofa che vive in una gabbia di in un allevamento intensivo da quando ne ha memoria. Le condizioni in cui si trovo sono deprimenti: è costretta a trascorrere qui, in questa gabbia dove non può neanche girarsi, quasi metà del suo tempo. Perché è qui che la condannano a stare per 4 settimane prima e dopo ogni parto; inoltre è inseminata sempre artificialmente e di continuo, per tutta la vita.

Le sbarre tra cui è rinchiusa le impediscono di allattare e accudire i suoi piccoli, e a volte inizia a morderle disperata nel tentativo di liberarsi. Spera che i suoi figli non debbano soffrire il suo stesso destino, ma da sola non può cambiare lo stato delle cose.

Fuori, all’aperto, non ci può andare, né ci è mai stata. Non conosce l'odore dell'aria aperta, non ha mai sentito il calore del sole, e non sa cosa significhi rotolarsi nel fango. Tutti i suoi istinti naturali sono costantemente repressi. Eppure, per legge, è un essere senziente, capace di provare piacere e sofferenza.

Per l'umano medio che fa finta di non sapere, è normale che altri esseri viventi trascorrano la loro vita in condizioni disumane al solo scopo di produrre cibo a basso costo. Guenda, come altri milioni di animali, non ha mezzi per raccontarsi. Per questo mi faccio portavoce delle loro storie, perché chi legge possa capire che quella sofferenza finisce, prima o poi, nel vostro stomaco.

Molte pubblicità mostrano spesso animali felici su prati verdi e assolati, ma queste scene idilliache hanno ben poco a che fare con le vere condizioni di vita degli animali allevati a scopo alimentare!

(Tratto dalla newsletter di Annamaria Pisapia, direttrice CIWF Italia)

6 commenti:

  1. Sottolineerò sempre che con le coltivazioni destinate ad allevamenti animali intensivi, sfameremmo senza problemi tutta quella parte di esseri umani che ancora muoiono di fame.

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    1. Esattamente! Ma finché non lo sottolinea qualche politico "pulito" che vive la politica come una missione e non come un mestiere comodo per aggiustarsi il conto in banca...

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    2. (soprav)viviamo in un mondo malato e scriteriato ormai.. io nutro molta paura per il futuro.. c'è gente che già si sollucchera per gli introiti della "ricostruzione" ma non pensano che potremmo andare in contro ad una distruzione senza alcun ritorno..

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    3. La distruzione è già iniziata, e io ho un po' tirato i remi in barca quando dati scientifici hanno dimostrato che non vivremo abbastanza per vedere interrompersi il progressivo surriscaldamento globale anche se si chiudessero immediatamente tutte le fonti inquinanti.
      Come sappiamo, le fonti inquinanti non vengono neppure chiuse nonostante fior di accordi e protocolli internazionali, quindi la mia speranza è l'estinzione del genere umano, cancro del pianeta, per dare modo alle altre specie viventi di tornare libere sul pianeta sul quale non hanno mai usato violenza.

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  2. L'autodistruzione di questo pianeta è in corso, colpa del genere umano.

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    1. L'essere umano sta distruggendo sé stesso trascinandosi parecchi animali innocenti, ma il pianeta sopravviverà e inizierà a guarire senza più il cancro umano.

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