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giovedì 11 aprile 2024

[Notizia] Biodiversità a rischio

Oltre la metà della biomassa di tutti i mammiferi al mondo, esseri umani compresi, è costituita da animali allevati. Tra gli uccelli la proporzione è anche più marcata: quasi tre uccelli su quattro sono allevati. E' sconvolgente constatare quanto il nostro modo di produrre cibo pesi sul pianeta e sulle creature che lo popolano pesi un metodo di produzione basato sull'ottenere grandi quantità di carne e altri prodotti di origine animale a basso costo.

© Unsplash / CIWF

Vittime collaterali del nostro folle sistema alimentare, gli animali selvatici sono sempre meno e hanno sempre meno spazio e risorse a disposizione, schiacciati tra una popolazione umana in crescita e i danni dell'allevamento intensivo sui loro habitat e risorse.

Secondo le Nazioni Unite, la zootecnia è sicuramente tra le principali, se non la prima causa di perdita di biodiversità a livello globale: stanno scomparendo uccelli, api e farfalle dai terreni agricoli, nonché specie divenute iconiche, come pinguini, orsi polari, elefanti, giaguari, oranghi e rinoceronti.

Intaccando i loro habitat naturali, il nostro modo di produrre cibo sta portando molte specie all'estinzione, perché c'è bisogno sempre più di terreni per alimentare l'enorme massa di animali negli allevamenti di tutto il mondo, per cui le case degli animali selvatici (le foreste e le savane), sono distrutte per coltivare soia e cereali destinati a nutrire la sofferenza degli animali allevati a scopo alimentare, e non soia e cereali per consumo umano, che è una minima parte della produzione!

© iStock

Il Brasile ospita la metà della popolazione mondiale di giaguari, ma il loro numero sta subendo un calo allarmante man mano che il loro habitat viene distrutto per fare posto alle monocolture di soia.

Ma a incidere sulla perdita di biodiversità non è solo dove o cosa si coltiva: è anche come. L'intensificazione dell'agricoltura, con le sue monocolture e il suo uso smodato di pesticidi, è la principale responsabile del declino delle popolazioni di uccelli, impollinatori e altri insetti.

Ogni animale, piccolo o grande che sia, merita rispetto, ma non è l'unico motivo per cui è così urgente proteggerli, mettendo fine all'allevamento intensivo: dalla loro sopravvivenza dipende anche la nostra! Per riprodursi e crescere, la maggior parte della flora selvatica e delle piante di cui ci nutriamo dipendono dagli insetti impollinatori eppure, nonostante abbiano un'influenza enorme e diretta sulla quantità e la varietà delle piante che possiamo coltivare per nutrirci, le api e gli altri insetti stanno sparendo. Ciò succede anche a causa dell'uso massiccio di pesticidi nell'agricoltura intensiva.

Il nostro ruolo di consumatori responsabili è fondamentale: smettiamo di alimentare il mercato degli allevamenti intensivi, stronchiamo gli interessi economici di queste aziende di sofferenza, chi ci lavora impari a guadagnare senza che sia versato sangue innocente!

(Tratto dalla newsletter di Annamaria Pisapia, direttrice CIWF Italia)

2 commenti:

  1. Dalle mie parti non si vedono più passerotti e rondini. 🤦‍♀️🤦‍♀️🤦‍♀️

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    1. Da me passeri sì, rondini non ne vedo da un po'.

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