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lunedì 22 luglio 2024

[Notizia] Nuovi allevamenti intensivi in costruzione

Sebbene in fondo alla strada ci sia un muro, c'è chi continua a correre a tutta velocità come se quel muro non esistesse. Lo schianto è sempre più vicino, ogni giorno di più. E potrebbe essere devastante. Per noi, per l'ambiente e per il pianeta. Nelle regioni della Pianura Padana si continuano ad autorizzare nuovi allevamenti intensivi.

È paradossale se pensiamo che si tratta di una zona già drammaticamente inquinata. Eppure, si costruiscono nuovi capannoni giganteschi, dove verranno stipati migliaia di maiali o centinaia di migliaia di polli. Anche in Friuli, per fare un esempio, nei pressi di San Vito al Tagliamento è già è presente un allevamento intensivo di avicoli di oltre 200.000 capi/ciclo, ma è attualmente in corso una procedura di ampliamento per l'allevamento di ulteriori 200.000 capi/ciclo!

Ormai tutti sanno che gli allevamenti intensivi sono una causa della crisi climatica, sono spesso luoghi di terribili sofferenze per gli animali, e l'ammoniaca emessa da questi impianti porta alla formazione delle polveri sottili, PM 2,5, causa di migliaia di morti premature ogni anno solo in Italia. Ma c'è chi continua a far finta di nulla e a preferire i propri interessi economici alla salute di persone e animali.

Viene da chiedesti quale sia il senso di queste scelte: perché si continua a perpetuare un modello alimentare ingiusto e distruttivo? Perché è ancora possibile permettere ai maxi allevamenti di espandersi come se quel muro su cui rischiamo di schiantarci non esistesse?

Associazioni come Greenpeace non si arrendono perché quel muro può essere evitato. Come? Continuando a investigare, mettendoci la faccia per denunciare gli impatti ambientali legati agli allevamenti intensivi in Italia perché questo sistema produttivo malato venga fermato. 

Dopo anni di ricerche e di denunce, di indagini e report sull'impatto ambientale degli allevamenti intensivi, è già stata depositata una proposta di legge per fermare questo modello autodistruttivo. Insieme alla moratoria contro la costruzione di nuovi allevamenti intensivi, si vuole promuovere un modello agroalimentare sostenibile, che reindirizzi i milioni di euro di soldi pubblici che attualmente finiscono nel sistema degli allevamenti intensivi, verso una transizione vera e propria.

Nel frattempo noi consumatori possiamo fare la nostra parte abbracciando un'alimentazione vegana che non finanzi questi folli imprenditori né faccia ingrassare questi laidi politici compiacenti. Non esistono tradizioni, non esistono peccati di gola, non esistono imposizioni religiose che giustifichino l'andarci a schiantare contro un muro che si sta avvicinando.

(Fonte: Greenpeace)

16 commenti:

  1. È davvero assurdo.
    Ascolta, ma dalle nostre parti, qui in Puglia, esistono allevamenti intensivi?
    Non mi sono mai documentata in merito, ma spero proprio di no!

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    1. Ce n'è almeno uno, di polli, lungo la Statale 100, tra Mottola e Gioia del Colle, se ricordo bene.

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    2. Una zona dove già l'aria è purissima, insomma.... 😭

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    3. Toccato il fondo, lo si raschia. 😔

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  2. A parole vogliono chiudere questi lager, ma nei fatti continuano ad aumentare.

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    1. Chi li vuole chiudere non ha potere per farlo e avviare una riconversione di quelle aziende per conservare i posti di lavoro. 😔

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  3. Qua me ne hanno aperto uno vicino casa, non sapete la rabbia, li avrei fatti saltare a sti idioti che pensano solo agli schei. Non fanno che tagliare alberi e allevare animali. La stupiditá elevata a potenza. Odio questa gente senza cuore. E ogni volta che sento le mucche soffrire io scapperei da qua. 😭

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    1. Anche attorno casa mia hanno tagliato tanti alberi, principalmente perché "sporcavano" oppure perchè le radici sollevavano il pavimento... Peccato che quegli alberi siano antecedenti alle loro ville!
      L'unico allevamento che ho nelle vicinanze è di polli, a conduzione familiare, non è un'azienda, ma ho saputo il modo atroce con cui la signora mezza matta li uccide... 😠

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  4. L'Europa avrebbe iniziato una sensibile decrescita demografica che ha la potenza della curva esponenziale. Tale decrescita significa anche diminuzione altrettanto potente dei consumi umani tra i quali energia e cibo.
    Grande capitale, sinistra e cattolici compiono ogni azione per reprimere ogni resistenza alla immigrazione di massa che essi apologizzano e impongono.
    Il risultato è che la popolazione, non solo non diminuisce ma ha ripreso ad aumentare, con essa pure i consumi di carne.
    L'Europa ha visto e vede riprendere la crescita dei propri impronta e deficit ecologici già pesanti.

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    1. L'immigrazione non è un fenomeno che si può bloccare di per sé, occorrerebbe risolverne le cause. Ma questo non va per forza correlato con il consumo di carne a scapito di altre fonti di alimentazione: sta sempre al buonsenso del consumatore rendersi conto che una vita intelligente capace di provare emozioni e sentimenti non è cibo.

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    2. Guerta migratorria: è sufficiente copiare le politiche adottate da nazioni di varia cultura, religione, ideologie etc. che hanno affrontato con successo il problema.
      Nel 2024 non c'è nulla da inventare.
      Volere è potere.

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    3. Sarà che da noi non c'è reale interesse a risolvere il problema? Chiedo.

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  5. Gli alberi salverebbero il.mondo.
    Dovremmo rinaturalizzare e restituire all'attività bio-fotosintetica milioni di ettari distrutti da cementificazione, infrastrutture, capannonizzazioni, parcheggi, centri commerciali, tumori urbani, ecc. .
    Dovremmo riforestare / rialberare ogni metri quadrato urbano e non libero.
    Invece insofferenza e astio per gli alberi son sempre più diffusi, insieme con il loro abbattimento o/e capitozzature barbare.
    Gran parte di questa lotta agli alberi è dovuta a(l timore di) cause civilistiche paradolose, criminali di fatto, di risarcimenti "estorsivi" che gravano su privati ed enti pubblici conseguenti a caduta di rami o alberi.
    Parcheggio all'ombra che mi fa comodo, arriva il temporale, cade un ramo, ho un'ammaccatura della carrozzeria, subito parte la causa con richiesta di 10k € al comune per inadempienza nella manutenzione/potatura del viale alberato, etc. .
    Scrissi una pagina sulla Legge Arborea che risolverebbe alla radice questo problema.

    Più la gente è rincoglionita / artificializzata urbana, più è insofferente a natura e alberi, campi, etc. .

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    1. Investendo in una adeguata manutenzione del verde urbano, diventa difficile che un ramo cada provocando danni... Ma occorre un'amministrazione responsabile e non soltanto avida di voti e consenso.
      E poi, se il temporale/uragano fa sì che un albero cada su un'auto, oltre a tutti gli altri danni e incidenti talvolta tragici, è per colpa della crisi climatica di cui l'essere umano è il principale responsabile... Per cui, l'automobilista che si lamenta per quel ramo che gli ha ammaccato la carrozzeria, dovrebbe farsi un esame di coscienza circa il proprio consumismo e i propri atteggiamenti inquinanti che hanno contribuito a che ciò accadesse.

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    2. Andrei anche oltre: se la massa di persone non si renderà conto della importanza del regno vegetale (sacralità su un piano più alto) e, in esso, degli alberi, lo stato di fatto della sua distruzione non potrà che acuirsi.
      Purtroppo le masse urbane sono sempre più lontane e ostili alla natura (anche nella forma di edulcorarla, di waltdisneyzzarla): la provenienza della plastica col pomodoro dentro è l'ipermermercato e non la pianta di pomodoro in un campo col bioma necessario.
      Anzi, i più sono orgoglionamente contenti se distruggono il campo per farci l'ennesimo centro commerciale, più vicino a casa, con la plastica con dentro il pomodoro.

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    3. Il coltello ce l'ha dalla parte del manico sempre il consumatore. Io personalmente comprerei i pomodori sfusi dal fruttivendono abusivo che sta proprio di fronte al supermercato, se non fosse, oltre che abusivo, anche un villico sporcaccione che durante la pandemia teneva la mascherina sotto al mento per fumare, e con le mani di sigaretta prendeva frutta e ortaggi senza manco un guanto... E quello che sta il pomeriggio è uno che si è tolto il negozio dall'oggi al domani per risparmiare l'affitto e le tasse, e anche lui abusivo perché tiene un suo amico (noto pregiudicato del paese) di pattuglia con la bici qualora stesse arrivando una pattuglia di vigili o carabinieri (c'è un semaforo che gli da tempo di avvisare).
      Quindi cosa fare? Combattere l'uso dei contenitori monouso (che dovevano essere aboliti!) o l'evasione fiscale e l'igiene sugli alimenti?

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