Rubriche

giovedì 23 settembre 2021

[Notizia] Il lato oscuro della deforestazione


L'argomento deforestazione è stato affrontato più volte nel blog, correlandola alla produzione di olio di palma nonché alla genesi del coronavirus. Oggi Greenpeace ci informa di un'altra, peraltro intuibile, ragione del perché si sta mutilando il pianeta Terra dei suoi polmoni verdi.

Fa paura soltanto pensarlo ma nel mondo ogni due secondi un’area di foresta grande come un campo da calcio viene rasa al suolo! La ragione principale è per fare spazio ad allevamenti di bovini da carne o a piantagioni di soia destinata alla mangimistica. Un albero abbattuto e un incendio dopo l'altro vanno a minare equilibri naturali tra specie animali e vegetali uniche, che erano inalterati da migliaia di anni, col rischio concreto che spariscano per sempre. 

Oltre il 70% della superficie agricola del nostro pianeta è destinato alla produzione di carne e prodotti di origine animale; l'allevamento intensivo e l’agricoltura industriale sono il principale motore della distruzione globale delle foreste. Se non ci fosse più richiesta di carne sulle nostre tavole, non ci sarebbe ragione di allevare animali da macello, e quindi di distruggere foreste per coltivarne il loro mangime o farci pascolare il bestiame.

La maggior parte (se ne stima il 73%) delle malattie infettive emergenti proviene da animali allevati i quali, costretti in gran numero in spazi ristretti e alimentati in modo artificiale, possono sviluppare un gran numero di virus e trasmetterli agli esseri umani, inclusi coronavirus e influenza.
Oltre agli atroci maltrattamenti patiti dagli animali, per allevarli si inquinano acqua, suolo e aria, oltre a distruggere foreste per far spazio a pascoli e produzioni di mangimi.

Mentre il Governo Italiano e l’Unione Europea lottano contro le conseguenze della pandemia, fanno orecchie da mercante quando si parla di affrontare le vere cause della distruzione della biodiversità e quindi delle zoonosi! Continuano a investire milioni di fondi pubblici in allevamenti intensivi e a importare dal Sud America carne e soia destinata alla mangimistica, prodotte a scapito delle foreste.

7 commenti:

  1. continuiamo ad affondare sempre più il colpo :(( possibile che ai vertici non possa esserci gente come te, sensibile all'argomento, capace di far capire che occorre mettere un freno?
    :'(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando la gente "come me" raggiunge un ruolo sociale dove potrebbe fare qualcosa, è prontamente messa a tacere, con le buone o con le cattive. Non a caso il 90% dei politici promette una cosa e poi fa puntualmente schifo una volta eletto!
      La soluzione sarebbe votare chi si impegna esclusivamente per salvare il pianeta, senza piegarsi ad alleanze con altri che, dietro l'apparenza della stabilità, contaminerebbero i programmi previsti.

      Elimina
  2. E' tutto vero ciò che hai scritto. L'abbattimento delle foreste per creare sempre nuovi campi da pascolo sta distruggendo il nostro ecosistema. E' molto probabile che la pandemia sia legata a questo fenomeno e inoltre dobbiamo pensare che solo negli ultimi vent'anni sono venuti fuori 3 nuovi coravirus: sars, mers, sars cov2. Credo che l'attività umana abbia influito tantissimo. Il problema è che l'uomo non è che non lo capisce, è che se ne frega. Basta vedere come si è comportata l'umanità di fronte all'emergenza pandemica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo sostengo da anni: c'è un macro problema alla base di tutto, riassumibile con una definizione, il genere umano è il tumore del pianeta Terra, distrugge l'organismo che lo ospita distruggendo al tempo stesso la sua sola casa.
      Povere le future generazioni, figlie di genitori così scellerati!

      Elimina
  3. Non ero a conoscenza di questi dati. Ho sempre pensato che la deforestazione fosse una conseguenza dell'inquinamento, nonché dell'urbanizzazione anche nelle aree verdi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invece la deforestazione è indirettamente una causa dell'inquinamento, dato che vengono meno i "polmoni" del pianeta e che le attività che ruotano intorno agli allevamenti producono inquinanti oltre a consumare risorse preziose come la "semplice" acqua.

      Elimina
  4. I processi non sono reversibili in tempi "umani", occorrono più generazioni affinché il pianeta possa curarsi dai danni che gli stiamo infliggendo. Il problema è che non si sta facendo abbastanza per iniziare questo processo di guarigione, appena si prospetta una alternativa eco-sostenibile per produrre senza inquinare, ecco che il maledetto dio denaro dice che costa troppo e non conviene.

    RispondiElimina

Blogger ha modificato il modulo dei commenti rendendolo molto scomodo poiché dopo alcune righe scritte, non scorre più. Mi scuso per il disagio che non dipende da una mia scelta.