Rubriche

giovedì 7 settembre 2023

[Petizione] Un camion di plastica in mare al minuto

Greenpeace segnala: ogni minuto, di ogni giorno, finisce in mare l'equivalente di un camion pieno di rifiuti di plastica, diventando un pericolo per tartarughe, uccelli, pesci, balene e delfini. E il nostro Mar Mediterraneo non è risparmiato da questa invasione inquinante.


In una delle tappe della spedizione sulle coste italiane, operatori di Greenpeace si sono fermati a Montalto di Castro (Viterbo), in una spiaggia apparentemente incontaminata. Qui, sotto una spessa coltre di materiali naturali, principalmente legno, sono stati trovati diversi rifiuti in plastica risalenti ad alcuni decenni fa: vasetti di yogurt, flaconi di creme solari e saponi, oltre a decine di bottiglie di bevande gassate.

La plastica dispersa nell'ambiente può restarci per secoli, ma nonostante ciò le aziende continuano a dirci che basta solo il riciclo per risolvere questa emergenza ambientale ormai fuori controllo. Ma il riciclo è un mito, e parte la petizione (nessun numero di cellulare è obbligatorio) per chiedere ai Governi un trattato globale efficace contro la plastica.

Firma ora!

Soltanto in Italia sono vendute ogni anno circa 11 miliardi di bottiglie in plastica per acque minerali e bevande. Secondo i dati del 2019, più del 60% di queste, circa 7 miliardi, non vengono riciclate e rischiano di essere disperse nell'ambiente e nei mari, contribuendo in modo massiccio all'inquinamento del pianeta.

E' scientifico: il riciclo da solo non basterà ad arginare questo problema. Lo hanno ben chiaro diverse nazioni come la Norvegia, la Svizzera, la Nuova Zelanda, l'Ecuador e tanti altri Stati africani che dai tavoli dell'incontro di Parigi, dove si è discusso proprio del Trattato globale,  hanno chiesto di porre un limite alla produzione di plastica. A loro si affiancano numerose nazioni europee... ma non l'Italia! Il nostro Paese risulta quasi sempre assente ai tavoli di negoziazione che affrontano i grandi temi globali.

(Tratto dalla newsletter di Giuseppe Ungherese, Responsabile Campagna Inquinamento, Greenpeace Italia)

Nessun commento:

Posta un commento

Blogger ha modificato il modulo dei commenti rendendolo molto scomodo poiché dopo alcune righe scritte, non scorre più. Mi scuso per il disagio che non dipende da una mia scelta.