Delle uccisioni di orsi che avevano la sola colpa di vivere nel loro habitat invaso da esseri umani, se n'è parlato in abbondanza altrove; qualcuno pensa che il cattivo della situazione da quelle parti sia esclusivamente il Governatore della provincia Maurizio Fugatti, ma anche i suoi degni elettori non sono meno cavernicoli (per usargli un complimento) di lui, come emerso dall'investigazione di cui parlo oggi.
A sette mesi dalla denuncia da parte di LAV delle violente e crudeli torture subite da un gregge di oltre 400 pecore in provincia di Trento, si era ottenuto l'allontanamento del pastore che con una furia assassina si scagliava contro quei poveri animali. Quello è stato l'inizio di un incubo ben peggiore al quale da poco si è potuto porre fine!
Grazie alle attività dello Sportello LAV contro i maltrattamenti di Trento, la Procura della Repubblica ha predisposto e reso effettivo il sequestro dell'intero gregge.
Nei mesi scorsi, per giorni e notti intere, gli investigatori si sono appostati tra i rovi vicino al nuovo sito ove era stato spostato il gregge, per sincerarsi che gli animali fossero finalmente salvi. Invece sono stati documentate crudeltà disumane, o forse fin troppo umane: calci e pugni nella pancia dei piccoli agnellini, scaraventati e fatti sfracellare a terra come sacchi di carne; madri impotenti che, nel tentativo di difendere i cuccioli, venivano colpite con violente bastonate che le facevano vacillare dal dolore. Tutto a opera di due nuovi pastori che con calma agghiacciante malmenavano quelle povere creature, fino alla morte.
Purtroppo gli investigatori hanno potuto soltanto filmare e non intervenire, perché la legge, fino a prova contraria, tutela i violenti; l'indagine, col sacrificio di quegli esseri innocenti, ha stroncato un sistema fatto di violenza, torture e sfruttamento, potendo attuare uno dei più grandi sequestri di animali avvenuto sul territorio italiano.
(Tratto dalla newsletter di Francesca, investigatrice Sportello LAV contro i maltrattamenti)
Titolo fuorviante. La cattiveria è purtroppo comune dappertutto, eleggerla a marchio di fabbrica di un'intera regione non lo trovo corretto.
RispondiEliminaFaccio notare che l'articolo è dedicato alla cattiveria degli abitanti di una regione che vota e supporta un individuo che si arroga il diritto di uccidere, per interposta persona perché è oltretutto un vigliacco, degli animali selvatici nel loro habitat.
EliminaQuando ci sono casi di cattiveria altrove, non esito a parlarne.
Capisco ma detta così sembra che vivere in Trentino generi automaticamente cattiveria nell'animo.
EliminaSe ti fermi al titolo sì, ma è una strategia adottata da fior di giornalisti che hanno studiato apposta come catturare l'attenzione.
EliminaNon so più cosa dire di fronte a questa violenza. Sono schifata di questa umanità. Davvero schifata.
RispondiEliminaSi può continuare a parlarne per sensibilizzare: per quanto mi riguarda una persona in più che boicotta prodotti e turismo del Trentino in conseguenza a questa disumanità di cui Fugatti si erge a modello, è un piccolo successo.
EliminaConcordo con te. Divulgazione. E io boicotto sicuramente, soprattutto faccio caso alle mele.
EliminaHo notato che, da vegano, più che le mele, qua non arriva nulla di mio interesse acquistare (non bevo nemmeno vino...). Le mele le compro soltanto se le trovo coltivate in Puglia o Campania, sono piccine ma altrettanto buone, purtroppo si trovano sì e no per quattro settimane all'anno tra tutte e due le provenienza; quindi in inverno mangio più pere, mentre in estate vado con frutta di stagione alternandole.
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