giovedì 19 giugno 2025

[Scheda] Calamaro

Il calamaro, che abita i mari di tutto il mondo da milioni di anni e ha ispirato leggende di terribili mostri divoratori di navi, è in realtà una creatura delicata e sfuggente che vanta il record di velocità tra gli invertebrati, dato che alcune specie raggiungono anche 40 km/h, rendendosi l'invertebrato più veloce di tutti! Una velocità però non sufficiente per sfuggire alla pesca, che è in aumento in tutto il mondo, e anche la minaccia di allevamento grava sul futuro di questa specie.

Fonte: Animalia

Il calamaro è un mollusco cefalopode, come il polpo, con cui condivide alcune caratteristiche, come il fatto di avere tre cuori e sangue blu, di essere semelparo (cioè si accoppia e riproduce una sola volta nella vita) e di nuotare grazie alla propulsione a getto.

Il suo nome è dovuto alla sua forma, che ricorda il calamaio, e per la sua strategia di difesa, ossia l'emissione di inchiostro nero.

Esistono oltre 300 specie di calamari, diffusi in ogni oceano dove, solitari o in banchi, vivono tanto nelle acque superficiali quanto nelle profondità più oscure. La maggior parte dei calamari ha otto braccia e due tentacoli, ma alcune specie hanno dieci braccia, come il calamaro mediterraneo, la specie più pescata in Italia.

Sfruttando il suo becco e le sue ventose uncinate, il calamaro cattura gamberi, granchi e altri crostacei, ma anche molluschi e vermi oltre che, a volte, altri calamari. Il calamaro è a sua volta preda di pinguini, foche e squali nonché, se di una specie di grandi dimensioni, persino da grandi cetacei, come il capodoglio.

Fonte: Animalia

Come molti cefalopodi, il calamaro è in grado di cambiare la sua colorazione grazie a cellule cutanee pigmentate simili a quelle dei camaleonti. Questo cambiamento di colore è utilizzato dai calamari maschi e femmine per attirarsi a vicenda durante il complesso rituale di accoppiamento, ma anche per comunicare, fuggire e per molti altri scopi.

Il calamaro è abilissimo nella fuga, e usa la sua propulsione a getto per raggiungere grandi velocità in ogni direzione. Ha inoltre una visione a 360 gradi grazie ai suoi grandi occhi posizionati sui lati della testa, e alcune specie hanno organi bioluminescenti che li aiutano a distinguere i loro dintorni al buio.

La carne di calamaro è consumata in numerosi paesi, tanto che tra il 2017 e il 2020 la sua pesca è cresciuta del 68%, e molta di questa avviene in aree dove non è regolata, e questo pone dubbi sulla sua sostenibilità. In Italia la produzione annua, assieme a quella del totano, raggiunge le 460 tonnellate.

Sebbene non sia una specie minacciata, in natura deve affrontare diverse sfide dovute all'azione degli esseri umani: oltre alla pesca eccessiva, la distruzione degli habitat e i cambiamenti climatici rappresentano rischi significativi per le loro popolazioni.

Così come avviene per il polpo, il calamaro è pescato con metodi che causano notevoli sofferenze e danni ambientali, come la pesca a strascico (com reti trascinate sul fondale marino), o l'uso di trappole o nasse. Alternative sostenibili e indolori a questi metodi, che garantiscano che i calamari siano resi immediatamente incoscienti prima della macellazione, sono urgentemente necessarie. Visto anche il consumo diffuso di questa specie, ha avuto inizio la ricerca sulla possibilità di allevare i calamari, ma allevare questa specie sarebbe crudele e insostenibile, perché carnivora.

Sebbene esistano certificazioni che assicurano la sostenibilità della pesca del calamaro, per esempio se effettuata con lenze a mano, non fanno nessun riferimento al benessere degli animali. Pertanto, sarebbe bene moderare o meglio evitarne il consumo e optare per alternative vegetali che si avvicinano alla consistenza e al sapore del calamaro: funghi plerotus o alternative plant-based sostitutive dei prodotti di mare, sebbene non siano ancora comunemente distribuite nel mercato italiano.

Fonte: CIWF Italia

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