Era già successo in provincia di Lecce, è accaduto ancora in provincia di Reggio Calabria: con un cappio stretto intorno al collo e l'altra estremità della corda legata al retro di un veicolo, due cagnoline randagie della provincia di Reggio Calabria sono state brutalmente trascinate per centinaia di metri, fino a ucciderne una, tra atroci sofferenze.
Non si tratta quindi di episodi sporadici ma di violenza sistematica! Questi metodi atroci e disumani utilizzati troppo spesso per punire o allontanare i cani da alcune zone non devono più trovare spazio nella nostra società.
La cagnetta sopravvissuta si chiama Anima e, al momento del ritrovamento, vegliava disorientata e terrorizzata accanto al cadavere della sua compagna. Il corpo ricoperto di escoriazioni da trascinamento sembrava urlare di dolore, cosa che non riusciva più a fare lei, ormai stremata. Se non si può restituire la vita a chi ormai l'ha ingiustamente persa, ci si può prendere cura di Anima, sopravvissuta a questa ignobile aggressione. Con il supporto della LAV, Anima avrà nuovamente la salute e la dignità che la cattiveria umana ha provato a portarle via.
Fonte: newsletter LAV
L’unica bestia è l’uomo. Io non riesco a comprendere come si possano solo concepire queste mostruosità. È uno schifo. Spero che almeno Anima possa trovare persone buone nel suo prossimo futuro che le daranno tutto l’amore che merita.
RispondiEliminaRiserverei a queste "persone" lo stesso identico trattamento. 😠
EliminaPersone senza alcuna traccia di anima. Ed esercitano il loro vuoto in pratiche vergognose.
RispondiEliminaOttima definizione!
EliminaSono allibito e senza parole, come si fanno a commettere simili atrocità.
RispondiEliminaCome si fa? È sufficiente non avere un cuore. 😠
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