lunedì 22 maggio 2017

[Petizione] L'agricoltura è avvelenata

I prodotti chimici, usati come pesticidi e fertilizzanti stanno uccidendo le api e le farfalle, e inquinando i nostri fiumi. Anche se la campagna può sembrarci ancora verde in realtà la natura sta scomparendo sotto i nostri occhi.

Il 55% degli uccelli tipici dei paesaggi agricoli è scomparso negli ultimi 30 anni. Il 25% dei bombi (insetti fondamentali per l'impollinazione di molte piante che producono cibo) rischia l'estinzione. E molte altre specie selvatiche stanno subendo lo stesso destino. Tutto questo è dovuto principalmente all'agricoltura intensiva che cancella i prati, elimina le siepi, prosciuga gli stagni provocando la distruzione degli habitat che sono la casa di molte specie selvatiche.
Oggi l’Unione Europea sostiene un’agricoltura malata: favorisce un ristretto numero di grandi aziende agricole – senza pensare al bene di tutti – produce cibo non sano e danneggia la nostra salute, l’ambiente, le piante, gli animali. E tutto questo viene fatto con i soldi dei cittadini europei.
Firma la petizione per un'agricoltura sostenibile.

2 commenti:

  1. Sì, sapevo di questa tragedia assistita.
    E tutto sempre e solo per i soldi.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devono vendere quel tale pesticida che stermina un tipo di parassiti, ma al tempo stesso danneggia le coltivazioni. Il danno agricolo lo conoscono, e stranamente sono pronti a vederti delle sementi OGM immuni a tale pesticida...

      Io resto dell'idea che molte cibi in qualche modo "industrializzati" ci stanno già avvelenando, ma non ce lo vengono a dire perché fintanto che ciò verrà provato, loro avranno goduto una vita ricca a danno dell'umanità e della salute del pianeta stesso. Ragionano come gente che non ha figli: privi del senso della sostenibilità produttiva. Cosa lasceranno ai loro discendenti? Soldi avvelenati!

      Elimina

Blogger ha modificato il modulo dei commenti rendendolo molto scomodo poiché dopo alcune righe scritte, non scorre più. Mi scuso per il disagio che non dipende da una mia scelta.