In Italia si stanno diffondendo nuovi focolai di influenza aviaria e peste suina. Ancora una volta, il problema sono gli allevamenti intensivi, dove il sovraffollamento degli animali favorisce la mutazione dei virus e la diffusione della malattia.
Questo modello produttivo insostenibile causa sofferenze atroci agli animali e mette a rischio la nostra salute e quella dell'ambiente, inquinando il suolo e le acque con livelli allarmanti di azoto.
In Olanda, Greenpeace ha recentemente ottenuto una vittoria storica, che costringerà il governo a ridurre i livelli di azoto derivanti dagli allevamenti. Un monito anche per l'Italia, che rischia ingenti sanzioni per non aver protetto adeguatamente le acque e la popolazione dall'inquinamento da nitrati.
Anche in Italia possiamo ottenere un cambiamento, sottoscrivendo questa petizione!
Solo facendo sentire la nostra voce possiamo spingere il governo a bloccare la costruzione di nuovi allevamenti intensivi e avviare una conversione ecologica di quelli esistenti. Più persone si uniranno, più forte sarà la nostra voce!
Ci sono in gioco salute, ambiente e futuro: è il momento di agire! È ora di fermare questo modello produttivo malato e insostenibile, che genera sofferenze atroci e inquina l'ambiente, mettendo a rischio la nostra salute.
(Tratto dalla newsletter di Simona Savini, Campaigner Agricoltura di Greenpeace Italia)
Speriamo venga debellata!Ciao
RispondiEliminaFinché non si "debellano" le cause...
EliminaTante parole, ma gli allevamenti intensivi continuano ad esistere.
RispondiEliminaE noi continuiamo a scriverle e dirle queste parole, dato che fare di più è reato in quest'epoca di presunta civiltà...
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