Personalmente mi riesce difficile costruire nuove amicizie senza l'opportunità di avere per me singolarmente una persona e il tempo adeguato per conoscerla e farmi conoscere. Questi "stormi" di gente, le cosiddette comitive, sono entità fragili, soggette ai mutamenti del tempo, a disgregarsi, a coltivare rivalità interne che portano a spaccature...
Le singole amicizie sincere, invece, possono entrare nella vita di ognuno e restarci indelebili, come l'immagine dell'aquila che domina il cielo, anche dopo anni. Per sempre? Mah, io me lo auguro sempre, per tutto quello che per me conta e in cui credo.
(da Facciabuco)
L'ultima comitiva che ho avuto risale, probabilmente, a circa dieci anni fa.
RispondiEliminaDa ragazzina, infatti, amavo circondarmi di molte persone. Crescendo sono diventata più selettiva ed ho imparato a badare alla qualità più che alla quantità.
Però, alcune volte, l'assenza di un gruppo unico di amici fa male.
Hai presente a Pasquetta e simili quando non sai come trascorrere la giornata? Ecco, ho smesso di pensarci, ma non ti nascondo che mi piacerebbe prendere parte ad eventi di gruppo.
Il mio gruppo unico di amici che dici si è sciolto a metà anni Novanta, con degli strascichi di frequentazioni individuali...
EliminaAttualmente potrei sentirmi parte di almeno tre gruppi di amici, ma in ogni caso è un adattarsi a ciò che fanno loro, le uscite assieme sono sempre finalizzate ad andare a mangiare in un locale, e magari con uno/una che fa da leader... Propone questa persona qualcosa, e si arriva a riempire anche due auto di gente che partecipa; propongo io, capita che manco rispondono...
Con l'amico/a singolo/a è diverso: c'è voglia di vedersi, è più facile condividere qualcosa che piace a entrambi (passeggiata, scampagnata, cinema, semplice telefonata, ...).
Vero, le comitive sono un gruppo soggetto a mille cambiamenti, ma si tratta anche di processi sociali che distinguono varie fasi della nostra età.
RispondiEliminaInsomma, sono necessarie anche per affermarsi come persona, al di là di amicizie vere. Che spesso nascono proprio nelle comitive.
Moz-
Mi ero accorto che spesso per crescere tutti, occorre farlo separatamente, e magari ritrovarsi a crescita avvenuta; altrimenti si tende a frenarsi a vicenda, oppure uno tende a cambiare ma l'altro condiziona perché non ne ha necessità, oppure scopre nuove passioni tutte sue. A livello di comitiva il tutto è più complesso e la casistica cresce in maniera esponenziale.
EliminaLe vere amicizia possono sì nascere all'interno delle comitive, ma secondo me solo se si ha modo di vedersi e confrontarsi anche all'esterno di essa. Anche sui social: un conto è confrontarsi pubblicamente, un altro è approfondire/chiarire una questione in privato. Bisogna essere i primi a uscire dallo "stormo" per farsi notare dal potenziale vero amico.
Quello assolutamente: la comitiva aggrega, ma poi è sempre l'individuo a dover avere una sua natura ben definita. Da qui nascono amicizie e amori.
EliminaMoz-
Quegli amori che spesso allontanano la nuova coppia dalla comitiva...
EliminaPer me la parola amicizia ha un significato speciale e non la uso mai troppo facilmente e a caso.
RispondiEliminaHo avuto comitive durante gli anni della gioventù. Anche più di una contemporaneamente. Dopo anni di esagerata timidezza, da grande sono diventata socievole e aperta alle conoscenze. Ma con il passare degli anni è stato logico legarsi di più ad alcune persone con le quali i rapporti si sono approfonditi e consolidati nel tempo. Ho il mio gruppo di amiche storico e un gruppo di amici con cui condividiamo (mio marito ed io) momenti belli e importanti, eventi speciali e viaggi.
L'amicizia è qualcosa che, se la sappiamo coltivare bene, ci rende ricchi.
Sono d'accordo, magari riuscire a organizzare tante attività con gli amici: la voglia di fare qualcosa perché ci sono anche loro, a prescindere dalla cosa in sé.
EliminaI miei attuali amici storici sono già di seconda o terza "generazione", non ho conservato amicizie di quelle che si può dire "siamo nati insieme".