giovedì 6 maggio 2021

[Finti e famosi] Buck


Protagonista di uno dei romanzi più famosi di Jack London (San Francisco, 1876 - Glen Ellen, 1916) Buck è un cane meticcio, incrocio tra un maschio di sanbernardo e una femmina di pastore scozzese: dal primo ha preso dimensioni e peso, dalla seconda l'armoniosa distribuzione dei muscoli e la bellezza del mantello. Il romanzo che lo riguarda, per chi non l'avesse intuito, è "Il richiamo della foresta" (1904).

La storia di Buck inizia a fine '800 nella ridente villa del giudice Miller, coi quali figli il cane gioca, avendo ben poche responsabilità e conducendo una vita alquanto "viziata".
Se non che, essendo l'epoca della corsa all'oro, c'è richiesta di cani da slitta, e Manuel, lo spregiudicato giardiniere dei Miller, rapisce Buck con l'inganno spedendolo su un treno verso il grande Nord.
Buck non prende di buon grado l'essere ingabbiato e allontanato dalla sua famiglia, ma passando tra vari padroni, è costretto a piegarsi alla legge del bastone, prima di essere assegnato alla slitta di François e Perrault, dove ben presto deve confrontarsi con Spitz, il cane che guida la muta alle tirelle e che gli si dimostra da subito ostile.

 
Oltre alle varie difficoltà incontrate da Buck, proiettato dagli agi di una villa in California alle fatiche dell'innevato nord America, egli arriva alfine a dover affrontare Spitz, avendone la meglio e diventando di conseguenza il nuovo capo della muta.
Se François e Perrault si erano dimostrati dei proprietari tutto sommato coscienziosi, lo stesso non si può dire di chi acquista l'intera muta una volta giunta, stremata, a destinazione: tre sprovveduti cercatori d'oro che stremano i cani partendo tra l'altro con provviste insufficienti.
La sorte di Buck cambia quando, oramai a pezzi per le fatiche e le frustate ricevute, la sua slitta giunge nei pressi della capanna di John Thornton, un cercatore d'oro che prende le difese del bellissimo cane, sottraendolo a percosse che l'avrebbero ucciso; la slitta riparte, ignorando i suggerimenti di Thornton che, mentre inizia a medicare le ferite a Buck, vede cercatori e cani rimasti cadere in una spaccatura del ghiaccio, troppo lontani per poter essere salvati.

Insieme, John e Buck vivono varie avventure, finché quest'ultimo non consente al cercatore d'oro di vincere una ricca scommessa trainando da solo una slitta con 500 chili di farina incagliata nel ghiaccio; con la somma vinta, John e i suoi due amici saldano qualche debito e si mettono alla ricerca di una leggendaria miniera sulla quale grava una superstiziosa maledizione, e che trovano dopo vari mesi.
Mentre John e i suoi estraggono l'oro dal fiume, i cani si godono il riposo, ma per Buck è diverso: sente un richiamo ancestrale e deve seguirlo, allontanandosi più volte dall'accampamento, divenendo progressivamente parte della foresta, ma tornando da Thornton con una certa regolarità.
L'ultima volta, purtroppo, percepisce che qualcosa non va, si avvicina all'accampamento, vede alcuni dei cani della muta trafitti da frecce, capisce che degli umani hanno portato la morte e lui, che pochi giorni prima aveva atterrato un alce alto due metri, si scaglia con furia contro una tribù di pellirosse Yeehat che stava danzando attorno ai resti dell'accampamento: azzanna alla gola il capo e, più veloce delle frecce che mirano su di lui, compie una strage di chi aveva spezzato il suo ultimo legame con l'uomo.
Messi in fuga gli Yeehat superstiti, a Buck non resta che ricongiungersi con la foresta, ottenendo con poca fatica il rispetto da un branco di lupi cui si aggrega.

La storia di Buck è stata adattata più volte per cinema e televisione, oltre a una libera trasposizione a fumetti apparsa su Topolino nel 1984, opera di Guido Martina e Romano Scarpa, con Pluto nei panni di Buck.

10 commenti:

  1. Ho letto la prima volta "Il richiamo della foresta" in terza elementare, prendendolo dalla biblioteca di classe.
    Mi piacque così tanto che, per anni, lo definii il mio libro preferito.
    Buck ti entra inevitabilmente nel cuore, e le sue avventure diventano parte di te.

    Non ricordavo più nulla, però, della trama del libro.
    Mi hai fatto venire voglia di rileggerlo.

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    1. Bene. 😊
      Quando parlo di libri e film il mio scopo recondito è proprio convincere a scoprire/riprendere l'opera. 😃

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  2. Gran bel libro.. ma il mio cane preferito rimane Rin Tin Tin!

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    1. Chissà che in futuro non ospiterò anche lui nel blog. 🐕

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  3. questa storia ha più di 100 anni, portati benissimo :)

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    1. Già. 😊
      Il romanzo è scorrevole e al tempo stesso avvincente e non troppo lungo.

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  4. Storia straordinaria il libro è un classico della letteratura ed un must per chi ama gli animali

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    1. Un pezzetto di Natura selvaggia che trova posto nel nostro scaffale. 😊

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