Avevo già parlato in un paio di occasioni dello squallido festival cinese della carne di cane, per non parlare dell'uccisione a sangue freddo di cani da parte delle autorità sanitarie cinesi durante la quarantena da coronavirus... Insomma, la Cina non gode di buona luce su queste pagine, ma c'è l'occasione per raccontare una bella storia, la storia di Lucky, segnalatami dall'amica blogger Claudia.
Lucky, che in inglese vuol dire "fortunato", è il nuovo nome del cane di razza Akita Inu che è stato salvato da alcuni attivisti cinesi che lo hanno trovato incatenato fuori da una bottega con un cartello accanto che ne spiegava la vendita come carne.
Il suo destino era segnato, dato l'approssimarsi dello Yulin Festival dove sarebbe stato macellato e sezionato assieme a migliaia di suoi simili per essere venduto a pezzi in un negozio specializzato situato nella provincia di Guangxi.
Soltanto una minoranza di cinesi mangia cani, nonostante gli sforzi dei commercianti di Yulin nel promuoverla. In tutta la nazione si registra una significativa opposizione al commercio di carne di cane con una crescente sensibilità verso il benessere degli animali, quelli da compagnia in particolare. Proprio il governo di Pechino, nel 2020, dichiarò ufficialmente che cani e gatti non sono considerati bestiame per il consumo umano. Nonostante ciò, pare che qualcosa di maligno si annidi nella cittadina di Yulin dove l'inqualificabile festival continua a tenersi riscuotendo un certo successo o quanto meno curiosità da parte dei turisti, come molte altre crudeli usanze in giro per il pianeta.
Lucky si è salvato per un pelo perché nel negozio era rimasta in vendita solo una carcassa, facendo di lui il prossimo, ma altri come lui non saranno parimenti fortunati: il commercio della carne di cane non si procura vittime dai soli randagi, ma anche rapendo cani dai cortili delle abitazioni o addirittura dagli abitacoli delle vetture parcheggiate.
Gruppi animalisti cinesi stanno sollecitando le autorità affinché vietino il festival di Yulin per quest'anno, restando al momento inascoltati.
In Cina ci sono città isolate dalla pandemia, ma questo festival incoraggia le persone a viaggiare attraverso la provincia per parteciparvi. Oltre alla spaventosa crudeltà che verrà inflitta a migliaia di cani (e gatti) che saranno uccisi a bastonate, si tratta di un evidente rischio per la salute pubblica.
Direi sia fuori da ogni dubbio che in Cina siano tranquillamente attivi dei commercianti irresponsabili quanto criminali.
Fonte: HSI
Quando ho letto questa notizia ho pensato che sarebbe stata molto più appropriata qui, che sul mio blog, e che tu l'avresti scritta con maggiore cognizione di causa.
RispondiEliminaLa parte che mi ha scioccata di più è quella inerente al rapimento dei cani. Cioè uno deve vivere col terrore che il cane nel suo giardino venga rapito per finire, poi, macellato.
Sembra un film horror.
Per quanto già la pratica di mangiare i cani sia abominevole. Eppure continuo a non capire perché un cane debba destare più scalpore di un pollo o di un maiale, ma così è.
Insomma, Lucky è stato fortunato di nome e di fatto.
Speriamo che questa barbarie venga ufficialmente eliminata, prima o poi.
Il problema di fondo è che si tende a separare ai nostri occhi animali da compagnia da animali da carne, differenziandoli nelle varie "culture" e tradizioni locali (in India non mangiano le vacche considerate sacre, nei Paesi musulmani non mangiano maiale, ...). Si dovrebbe capire che un animale non è cibo ma un essere vivente.
EliminaLa pandemia non ha migliorato il mondo, anzi.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Per migliorare il mondo, la pandemia andava affrontata senza restrizioni, favorendo la decimazione della specie umana.
EliminaQueste tradizioni mi fanno orrore, brividi e nausea. Purtroppo la pandemia non ci ha insegnato niente. L’uomo continua ad essere l’individuo feroce e irrispettoso della natura che sempre è stato e ora è forse addirittura peggiorato. Son felice per Lucky, è davvero un cane fortunato ( oltre che bellissimo). Tanti altri cani e gatti non lo solo, purtroppo 😣. Ciao, Gas.
RispondiEliminaForse siamo sempre stati una specie cattiva, a me basta leggere certe parabole della Bibbia per presumerlo, o di apprendere dagli storici latini come descrivevano la vita dei plebei nonché degli schiavi incatenati a remare nelle navi romane, o cosa succedeva se un "servo della gleba" non poteva pagare i balzelli al feudatario. E dell'Inquisizione vogliamo parlare?
EliminaAdesso c'è la differenza che tutto è globalizzato, una notizia rimbalza in poco tempo in tutto il mondo, non dobbiamo aspettare che diventi storia o che un cronista attraversi l'oceano per comunicarla... La cosa grave è che gli artefici di queste barbarie non si vergognano della pessima popolarità planetaria che ricevono, non più circoscritta geograficamente.