Una delle canzoni di Mina che preferisco: un testo ricco di metafore per associare un uomo a un inquietante corvo, specie di passeriformi alquanto spietati nei confronti di altre specie di volatili, soprattutto se inseriti in un ecosistema che li lascia incontrastati. Da ascoltare tenendo presente il voluto parallelismo...
Dietro alle lenti due begli occhi neri
e sotto il taglio finto di un sorriso
io lì di fronte vuota di pensieri
con la farina sparsa sul mio viso
sembro un pagliaccio travestito a lutto
che si domanda che sto a fare qui
lui sembra un corvo nero e brutto
che vuole solo farsi dire sì.
E mi domanda cose senza senso
cose dovute alla stupidità
di un corvo che vuole il consenso
solo dai corvi della sua città.
Appollaiato sulla sua poltrona
lui mi colpisce col suo becco acuto
potrei annegarlo con un solo sputo
meglio parlargli con sincerità
Io col mio uomo
solo un giorno fa
ero lontana con la mia dignità.
E saltellando sulla scrivania
lui sta mangiando sulla pelle mia
e sta cercando con la sua miopia
di dimostrare la sua verità.
Io che credevo nell'intelligenza
nella sapienza di chi è messo là
a giudicare solo con coscienza
senza pensare alla sua vanità
adesso parlo con un corvo nero
che ascolta tutto ma non sente più
lui sta volando come uno sparviero
e non c'è modo di tirarlo giù.
Dietro alle lenti due puntini neri
e sotto il taglio finto di un sorriso
io lì di fronte vuota di pensieri
con la farina sparsa sul mio viso
sembro un pagliaccio travestito a lutto
che si domanda che sto a fare qui
lui proprio un corvo nero e brutto
che vuole solo farsi dire sì.
Appollaiato sulla sua poltrona
lui mi colpisce col suo becco acuto
potrei annegarlo con un solo sputo
meglio parlargli con sincerità
Io col mio uomo
solo un giorno fa
ero lontana con la mia dignità.
Fonte: AngoloTesti.
brano molto intenso
RispondiEliminaimpressionante come non ci sia nemmeno un verso che non abbia un peso
Una poesia drammatica...
EliminaNon la conoscevo! :o
RispondiEliminaMoz-
Sta su "Caterpillar". :)
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