Torniamo sulla brutta vicenda del bidello cattivo poiché è stata svolta un'indagine ispettiva richiesta dal Ministro Bussetti, titolare del Miur (Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca), dalla quale sono emerse alcune novità, che mi chiedo perché in contrasto con quanto si sapeva. Forse che il tempo cambia alcuni dettagli dei fatti avvenuti?
Stando a quanto emerso dall'indagine, i bambini della scuola primaria "Eugenio Montale" di Gioia Tauro non avrebbero assistito all'agonia fino alla morte del gatto bastonato dal bidello. Lo scopo della visita ispettiva era finalizzata a verificare i fatti e valutare eventuali responsabilità del personale coinvolto nella vicenda.
Intanto l'Ambito Territoriale di Reggio Calabria avviava il procedimento disciplinare a carico del dipendente in questione (deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Palmi) e contestualmente sospendeva detto procedimento, ai sensi dell’art. 55-ter, comma 1, del decreto legislativo n° 165 del 2001, fino al termine del procedimento penale già avviato dalla Procura della Repubblica competente.
Il 31 maggio l’ispettore tecnico incaricato ha depositato la relazione, trasmessa al competente Ufficio Procedimenti Disciplinari per le valutazioni di competenza e alla competente Procura della Repubblica di Palmi.
Ebbene, contrariamente a quanto sostenuto dalla responsabile dell’Associazione Animalisti Italiani e a quanto riferito nell'atto di sindacato ispettivo:
- è da escludere categoricamente che i minori siano stati testimoni oculari dell’evento;
- in data 15 maggio è stato rinvenuto un gatto nella scuola e precisamente nella palestra, peraltro chiusa poiché inagibile, introdottosi probabilmente da diversi giorni;
- stando alla versione del bidello incriminato, unico soggetto entrato nella palestra, il gatto alla sua vista si sarebbe imbizzarrito sbattendo contro le finestre fino a provocarsi da solo evidenti ferite;
- a quel punto il collaboratore scolastico, in base a quanto dichiarato da lui stesso, aiutandosi con un pezzo di legno, ha inserito il gatto ancora vivo in un bidone vuoto e lo ha trasportato sul marciapiede, fuori dal cortile della scuola.
Essendo il collaboratore scolastico l’unico soggetto presente nella palestra dove sono accaduti i fatti (i due insegnanti presenti al tentativo di cattura si sono intanto volatilizzati), la sua versione e quella accusatoria secondo cui egli sarebbe responsabile del tramortimento e del decesso del gatto, sono entrambe "plausibili, ma nessuna delle due comprovabili".
Alla luce della vicenda, l'Ambito Territoriale di Reggio Calabra ha promosso un progetto finalizzato a sviluppare fin dalla prima infanzia l’empatia, l’educazione e il rispetto nei confronti degli animali e a sensibilizzare gli studenti su tematiche quali randagismo, abbandono e il maltrattamento. Tradotto in quelle "parole povere" che forse l'autore dell'articolo originale non ha voluto utilizzare per non sbilanciarsi o rischiare la non pubblicazione del pezzo, il tutto si sta traducendo nello sfruttare la vicenda per sensibilizzare i giovani, peraltro non presenti all'evento incriminato, nei confronti degli animali, spegnendo progressivamente i riflettori dalle figure del bidello e del personale scolastico che sapeva della presenza di un gatto prigioniero nella palestra inagibile, che forse dovrebbero essere gli unici cui somministrare un progetto educativo nei confronti degli animali.
A me pare palese che l'intero organico della "Eugenio Montale" stia proteggendo sé stesso, per non far incriminare il loro prezioso collaboratore ed eventuali altre figure rimaste in ombra ma coinvolte nella vicenda.
(articolo liberamente adattato da Orizzonte Scuola)
Questa vicenda è nauseante.
RispondiEliminaSi sapeva che alla fine sarebbe emerso che il gatto si è praticamente suicidato e che nessuno ha visto nulla.
E' l'Italia, e non solo. Basti pensare ai tentativi degli Americani di scagionare il ragazzo che ha brutalmente assassinato il carabiniere.
Senza parole.
Purtroppo questa regola del "Nessuno tocchi Caino" troppo spesso fa dimenticare che c'era anche Abele...
EliminaBasterebbe interrogare i bambini, dicono sempre la verità.
RispondiEliminaE in base a quella verità, fai radere o meno al suolo la scuola, con tutti dentro :)
Moz-
Mi pare che i bambini non possano essere interrogati senza il consenso dei genitori. Plausibile che in qualche Consiglio d'Istituto si sia affrontata la questione "a porte chiuse", decidendo di insabbiare tutto "tanto era solo un gatto randagio"... 😡
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