La Cina torna a far parlare di sé nelle pagine del blog con una delle solite notizie che caratterizzano la nazione che è stata la culla del covid-19: incuranti dell'essersi resi responsabili di una pandemia, i cinesi hanno aperto il più grande allevamento intensivo del mondo, strutturato in un grattacielo di 26 piani, interamente destinato ai maiali, stipati in gabbie minuscole, senza lo spazio per potersi muovere o interagire fra loro.
Una mega struttura in grado di ospitare 650.000 animali, con l'obiettivo di allevare e macellare 1.200.000 suini ogni anno. Si trova nella periferia di Ezhou, e ha da subito destato le preoccupazioni degli esperti per il forte rischio di epidemie, zoonosi e inquinamento che una concentrazione di animali così alta può comportare.
Questo condominio degli orrori è stato costruito perché il sistema degli allevamenti intensivi non è stato ancora stroncato! Nel nostro "piccolo" possiamo muoverci sul campo italiano, aderendo alla petizione lanciata da Greenpeace e
(non è richiesto il numero di telefono), viceversa rischiamo seriamente di veder nascere vicino casa nostra una fabbrica di carne come quella cinese, una bomba ecologica pronta a esplodere generando e diffondendo un nuovo virus come i corona e l'influenzale.
Tanti animali ammassati in spazi ristretti, oltre a subire atroci trattamenti, causano pericoli per la nostra salute: In Italia gli allevamenti intensivi sono la seconda causa di formazione di polveri fini, pericolose perché, essendo minuscole, penetrano più profondamente nel nostro organismo, causando problemi in particolare all'apparato respiratorio.
Il nostro stesso sistema di produzione industriale del cibo, basato su allevamenti intensivi, deforestazione e inquinamento, non è più sostenibile. Il rispetto e la protezione della Natura sono l'unica cura per il nostro prezioso Pianeta, in grado di garantire un futuro.
Non abbiamo un pianeta "B", dobbiamo salvare questo, e per farlo uno dei passi da compiere è dire no agli allevamenti intensivi!
(Tratto dalla newsletter di Federica Ferrario, Responsabile Campagna Agricoltura per Greenpeace Italia)
Questo condominio fa veramente rabbrividire.
RispondiEliminaE dubito se ne stia parlando a sufficienza...
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