giovedì 18 maggio 2023

[Scheda] Granchio del cocco

In fatto di animali "antidiluviani", lui è probabilmente uno dei rappresentanti più appariscenti. Noto anche come granchio ladro, il Birgus latro è il secondo più grande artropode esistente, diffuso nell'area dell'Oceano Indiano e Pacifico.

Fonte: Flickr


Si tratta di un paguro terrestre capace di rompere le noci di cocco con le sue forti chele per mangiarne il contenuto; la denominazione "granchio ladro" deriva dal fatto che talvolta ruba oggetti luccicanti come padelle e argenteria. Gli individui più giovani utilizzano conchiglie per proteggersi, prima che il loro sviluppo renda loro impossibile trovarne di abbastanza grandi.

Un granchio del cocco può raggiungere fino a 4 kg di peso, 40 cm di lunghezza del corpo, un metro di apertura delle zampe, con i maschi generalmente più grandi delle femmine; esistono tuttavia testimonianze di esemplari pesanti oltre 17 kg e lunghi 1 m! Misure al limite teorico per un artropode terrestre, mentre per quelli acquatici è possibile per alcune specie. Può raggiungere anche l'età di 60 anni.

Il corpo del granchio del cocco è diviso in una sezione frontale sulla quale si trovano gli arti ambulatori (5 per lato) e un addome. Il primo paio di arti è munito di massicce chele, generalmente asimmetriche, usate per frantumare e portare alla bocca il cibo e in grado di sollevare oggetti pesanti fino a 29 kg. Il secondo e il terzo paio di arti invece terminano con robusti unghioni, e sono usati per spostarsi e arrampicarsi. Il quarto paio di zampe reca alle estremità delle piccole chele: mentre negli altri paguri serve a bloccare il corpo dell'animale all'interno delle conchiglie in cui vive, nel granchio del cocco è impiegato per spostarsi e per trattenere oggetti al pari degli arti precedenti. Il quinto e ultimo paio di zampe è quasi atrofizzato, ed è utilizzato per pulire gli organi respiratori e in posizione di riposo sono tenuti ripiegati sotto al carapace.

Fonte: Wikimedia


Dal momento in cui gli adulti della specie non possono più introdursi nelle conchiglie, l'addome si ispessisce grazie alla deposizione di chitina e carbonato di calcio. Normalmente l'addome è tenuto ripiegato al di sotto del cefalotorace, in maniera analoga a quella dei veri granchi. Durante la crescita, l'animale effettua periodiche mute dell'esoscheletro, della durata di circa 30 giorni durante i quali egli smette di nutrirsi, cerca riparo in buche o cavità, e successivamente si libera del vecchio esoscheletro e resta in attesa che il nuovo esoscheletro sia indurito.

Ha perso la facoltà di sopravvivere a lungo completamente immersi in acqua poiché le branchie si sono specializzate per formare un organo chiamato polmone branchiostegale, che gli consente la respirazione sulla terraferma, e che deve essere costantemente inumidito.

Olfatto e tatto sono i sensi più sviluppati da questo paguro, utilizzando, come la maggior parte dei crostacei acquatici, le antenne per captare gli odori dispersi in acqua, mediante recettori capaci di determinare sia la concentrazione, sia la direzione dell'odore. Tuttavia in ambiente terrestre i recettori sono strutturati in modo relativamente simile a quello degli insetti, costituendo una convergenza evolutiva tra crostacei e insetti. Per aumentare la ricezione degli odori, il granchio del cocco muove a scatti le antenne, analogamente agli insetti.

Il senso del tatto è invece maggiormente concentrato su arti e chele, grazie a numerosi peli sensoriali sparsi su tutta la loro superficie. Gli occhi sono relativamente piccoli rispetto al volume del corpo, e sono invece impiegati soprattutto per individuare oggetti o altri animali in movimento, quindi come mezzo per avvistare potenziali predatori.

I granchi ladri si accoppiano a partire dal quarto anno di età, sulla terraferma tra tarda primavera ed estate: maschio e femmina mettono in atto un rituale di corteggiamento simile a un combattimento, terminato il quale il maschio gira la femmina sul dorso per accoppiarsi; l'intera procedura richiede circa un quarto d'ora, dopo la quale la femmina depone le uova fecondate sul suo addome, trasportandole per alcuni mesi. Al momento della schiusa, in autunno, la femmina si porta in prossimità del mare, rilasciando le larve in mare approfittando dell'alta marea. Le larve nuotano nell'oceano per 28 giorni, nutrendosi di plancton, per poi comportarsi come normali paguri utilizzando conchiglie vuote come protezione per altri 28 giorni circa, spostandosi ogni tanto sulla terraferma. Dopo tale periodo abbandonano l'acqua per sempre perdendo l'abilità di respirare sommersi. Per circa 1 o 2 anni vivono sulla terraferma come veri e propri paguri di terra, utilizzando conchiglie o pezzi di noci di cocco per proteggere l'addome.


La dieta del granchio del cocco è essenzialmente vegetariana ma, quando riesce a reperirlo, si nutre anche di carcasse di animali, insetti, altri crostacei, uova, cuccioli di tartaruga. I granchi del cocco sono soliti rubarsi il cibo a vicenda.

Il granchio del cocco si arrampica sugli alberi sia per mangiare noci di cocco o altri frutti che per sfuggire al caldo o ai predatori. Erronea è la credenza secondo cui il granchio usi le chele per staccare le noci di cocco dagli alberi e quindi recuperarle da terra una volta cadute: l'animale non è abbastanza evoluto, in realtà le noci cadono accidentalmente mentre cerca di aprirle sull'albero.

4 commenti:

  1. In questo caso la tipica espressione "ho preso un granchio" andrebbe decisamente rivalutata!

    RispondiElimina
  2. Corpo d'un granchio! 😗😃
    ...una sua versione animata compare nel classico Disney "Oceania" del 2016 (anche se io questi più recenti fatico un po' a considerarli "classici"...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti per me i "classici Disney" sono quelli privi di computer grafica, intendendo non il CGI (collaborazione con Pixar) ma proprio l'uso dei computer per animare i disegni.

      Elimina

Blogger ha modificato il modulo dei commenti rendendolo molto scomodo poiché dopo alcune righe scritte, non scorre più. Mi scuso per il disagio che non dipende da una mia scelta.