La tematica degli allevamenti intensivi non è una novità nel blog, se ne è parlato più volte, tra notizie e petizioni, tanto che rimando al tag linkato l'eventuale ripasso sull'argomento.
Sull'argomento torna oggi Greenpeace che, dalla Pianura Padana, zona dell'Italia con maggior numero di "fabbriche di carne", sta documentando l'impatto di questi stabilimenti sull'ambiente e, di conseguenza, sulla qualità della vita umana.
Il vero prezzo della carne è che la nostra Terra viene letteralmente divorata da queste attività.
Per produrre e vendere sempre più carne e a prezzi sempre più bassi, si sottopongono gli animali a trattamenti atroci, si inquinano acqua, suolo e aria e, a causa dell’eccessivo uso di antibiotici e infezioni batteriche, la carne che finisce nel nostro piatto può trasformarsi in un rischio per la salute.
Si abbattono alberi e si bruciano terreni per far spazio a coltivazioni che diventano mangimi trattati con pesticidi per mucche, maiali e polli, ammassati negli allevamenti intensivi: una produzione industriale di carne che sta mettendo a rischio le aree del nostro Pianeta più ricche di biodiversità, infatti il sistema agroalimentare è responsabile dell’80% della deforestazione in queste aree!
Mangiare carne equivale a pagarla con la nostra salute e con la sofferenza degli animali.
Se vuoi effettuare una donazione, clicca qui.
(Articolo adattato dalla newsletter di Simona Savini per la Campagna Allevamenti)
Hai perfettamente ragione. Vicino a dove vive mio padre c'è un supermercato che vende carne a prezzi cosi' bassi che non capisci proprio come possa costare cosi' poco.
RispondiEliminaNon si dice forse "come spendi, mangi"? Il rapporto qualità/prezzo c'è sempre, ma in questo caso ci sono dietro esseri viventi.
EliminaMa in effetti è questo il vero grande problema... la questione intensiva, che distrugge il pianeta.
RispondiEliminaAnche se secondo me presto ci sarà un'inversione di tendenza (appena i Grandi avranno trovato il modo di guadagnare molto anche col bio XD)
Moz-
Col biologico sotto un certo costo di produzione non puoi scendere.
EliminaEh, lo so... troveranno il modo, vedrai XD
EliminaMoz-
Si dovrebbe poter produrre biologico su più ampia scala, ammortizzando i costi fissi, così come lo stesso prodotto all'ingrosso costa meno che al dettaglio. Ma questo richiede una maggiore domanda di biologico e, in parallelo, una drastica riduzione della richiesta di cibi che non lo sono.
EliminaÈ tutto molto inquietante pensare a cosa rischiamo di mangiare ogni giorno nelle nostre tavole.
RispondiEliminaSono onnivoro e spero nella genuinità della carne che mangio ( non molta a dire la verità)...mi spiace pensare agli animali negli allevamenti intensivi trattati in maniera disumana.
Quello mi rattrista.
Ciao
Ogni ragione è valida per ridurre o eliminare il consumo di carne. Finché ci sarà gente che l'acquisterà, ci saranno aziende spietate che la produrranno, fregandosene altamente del fatto che si tratta di esseri viventi capaci di provare emozioni e dolore.
EliminaSono riuscito a ridurre la mia quota di danno arrecato al pianeta diventando un ferreo vegetariano, ma non riesco a essere rigorosamente anche vegano (per via di formaggi, latticini e a volte uova). Comunque già i carciofi impanati nella farina di ceci e fritti sono un semplice esempio di piatto vegano di tutto rispetto. ;)
Come carne mangio solo la manzetta allevata da un mio caro amico, contrario ad antibiotici e trattamenti disumani.
RispondiEliminaDi carne ne mangio poca, non è il mio cibo preferito.
I formaggi invece li adoro, anche se prediligo quelli prodotti artigianalmente da fattorie vicine.
Ridurre il consumo di carne è sicuramente una forma di aiuto al pianeta, e non dai soldi agli allevamenti intensivi.
EliminaI formaggi sono la principale causa per cui sono soltanto vegetariano e non vegano. :( Li apprezzo tutti tranne quelli piccanti (il piccante non mi piace proprio).