Non si tratta di oggetti volanti non identificati, bensì di rapaci il cui numero sempre in riduzione di esemplari li rende estremamente rari da vedere. Gli avvistamenti sono avvenuti nella riserva naturale del lago di Cornino, in Friuli.
Nell'arco di pochi giorni, i cieli della riserva hanno visto sfrecciare un maschio di aquila reale di 6 anni, fuggito da un centro rapaci austriaco, un avvoltoio monaco e un capovaccaio, di cui nel nostro Paese rimangono solo una decina di coppie.
L'aquila reale si chiama Valerian, e ha deciso di traslocare nella riserva naturale regionale del lago di Cornino, dalla quale non vuol sapere di andarsene, dato che ogni tentativo di recupero da parte dei proprietari dell'animale, addestrato dai falconieri, è fallito. Valerian plana sul carnaio della riserva per alimentarsi, ma ha smesso di rispondere ai richiami cui era abituato, diventando una mascotte della riserva.
Fonte: Juan Lacruz |
L'arrivo di Valerian è stato preceduto da quello di un avvoltoio monaco, il cui ultimo avvistamento in Italia risaliva al 2014, tanto che sono in corso progetti di reintroduzione in Francia, Bulgaria e Spagna, e proprio in quest'ultima nazione si è registrato un aumento significativo degli esemplari.
Fonte: Neophron |
Per ultimo è arrivato il capovaccaio, un avvoltoio di cui nel nostro Paese rimangono solo una decina di coppie, nel sud Italia e nelle isole maggiori, e comunque sempre più rari anche in tutta Europa. Era un adulto privo di anelli o altre marcature, dunque non monitorato: ha sorvolato la riserva per quasi due ore, posandosi infine sul punto di alimentazione.
Magari si ritrovano un po' a loro agio, senza addestratori e proprietari (ma de che?) che ne limitano la libertà. Purtroppo l'uomo limita sempre più spazi e condizioni vivibili.. anche se la natura ultimamente sta alzando la voce.. saremo capaci di ascoltarla?
RispondiEliminaChi la ascolterà è chi l'ha sempre ascoltata. Non credo molto nella redenzione...
EliminaE' proprio il caso di dirlo: forza Valerian!
RispondiEliminaGià. 😊
EliminaBellissimi i rapaci.
RispondiEliminaHo la fortuna di poterne osservare alcuni, perché dalle mie parti vi è un centro di addestramento (si chiama così??) molto famoso.
Però mi fanno così pena con i paraocchi, gli anelli e tutto il resto.
Preferirei saperli tutti in libertà.
Anni fa, a pochi chilometri da casa mia (nonché vicinissimo a un terreno che era stato proprietà di mio nonno), organizzarono un evento in campagna nel quale avrebbero presentato dei rapaci tra le altre cose. Vederli intabarrati come li hai descritti ci convinse che avevamo sbagliato ad andare lì, quindi facemmo dietro front con l'auto e trascorremmo diversamente quella domenica mattina.
EliminaIl desiderio di libertà supera gli ostacoli per la natura. Sarebbe bello se più esemplari di rapaci volassero nei nostri cieli. L’uomo ha sempre modificato l’ambiente senza rispetto delle specie altrui.
RispondiEliminaSe non vive libera, io non la chiamo nemmeno natura. 😞
EliminaDove sarebbe "qui"? 😄
RispondiEliminaAnche ai gipeti toccò una brutta sorte sulle Alpi, circa un secolo fa... Mi sono documentato quando ho inserito un gipeto "generale" nel mio fumetto western... Bruttissimo veder sparire questi uccelli che, con le loro ampie aperture alari, disegnano piacevoli geometrie nei cieli dando un senso di immensità...
RispondiEliminaGià, ogni specie vivente ha un ruolo nell'equilibrio degli ecosistemi, ciò la rende preziosa, ma per l'essere umano è prezioso solo sé stesso.
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