L'animale che presento oggi appartiene ai generi Stenopelmatus e Ammopelmatus, che comprendono grandi insetti incapaci di volare. Il grillo di Gerusalemme è originario principalmente dell'America Centrale, ed è diffuso soprattutto in Ecuador.
Noto anche come coleottero della patata, è lungo circa 5 cm e privo di ali e, nonostante il nome, non è né una patata, né un coleottero, né un grillo! Il suo morso sebbene non velenoso, può essere doloroso e causare sanguinamento.
Come i veri grilli, anche il grillo di Gerusalemme produce una sorta di canto durante l'accoppiamento, un caratteristico tambureggiamento: essendo infatti privo di strutture adatte a produrre suoni e tanto meno per udire i suoni dei suoi simili, deve arrangiarsi strofinando le zampe posteriori contro i lati dell'addome, producendo un rumore rauco e sibilante, che può servire a scoraggiare i predatori piuttosto che a comunicare con altri grilli. Tali vibrazioni sono percepite dai suoi simili attraverso degli organi appositi situati in tutte le sei zampe dell'insetto.
La particolarità più sorprendente del grillo di Gerusalemme è il suo comportamento cannibale: tutte le ninfe del genere Stenopelmatus sono note per nutrirsi dei propri simili durante la fase ninfale, mentre gli adulti non esitano a praticare il cannibalismo anche tra di loro. Uno studio del 2008 ha rivelato che questi insetti non esitano a mangiarsi reciprocamente, con le femmine che occasionalmente divorano i maschi dopo l'accoppiamento.
In assenza di simili di cui fare banchetto, si nutre principalmente di materiale morto e decompone la materia delle piante, riducendo al minimo i danni nei giardini in quanto preferisce le piante secche. Si nasconde preferibilmente nel terreno non coltivato o sotto rocce durante il giorno, essendo un animale notturno.
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