Uno spazio angusto in condizioni del tutto innaturali. Un vero e proprio inferno di sbarre dove la vita per questi animali è un incubo, fatto solo di sofferenza.
Video-operatori di CIWF, sotto copertura, hanno ripreso allevamenti di galline in gabbia: le immagini non sono sempre nitide, non essendo facile riuscire a documentare questa realtà. Tuttavia ci si chiede perché, se gli allevamenti in gabbia non possono essere filmati apertamente, sono però perfettamente legali e ampiamente diffusi? Se la sofferenza non si può mostrare, non dovrebbe nemmeno essere legale: se non lo hai ancora fatto, firma l'Iniziativa dei cittadini europei per vietare l’allevamento in gabbia nella Unione europea!
Correre liberamente, svolazzare, becchettare il terreno, fare bagni di polvere, respirare aria fresca o stare al sole: di tutto questo dovrebbe essere fatta la vita di una gallina, ma quelli elencati sono tutti comportamenti impediti alle galline allevate in gabbia.
(tratto dalla newsletter di Elena Artico per CIWF Italia)
Eppure resto dell'idea che galline più sane e felici facciano più uova e di migliore qualità.
RispondiEliminaDici che sono solo un'illusa?
Non ne fanno di più, ma sicuramente sono di migliore qualità: da anni consumo soltanto uova da allevamento a terra, avendo la garanzia che le galline vivono in spazi adeguati sebbene al chiuso dei capannoni e non subiscono mutilazioni; andrebbero acquistate soltanto quelle da allevamento all'aperto, cioè come vivrebbe una gallina in natura, con possibilità di razzolare liberamente e andare spontaneamente nel loro riparo quando ci sono intemperie.
EliminaIl top è comunque l'allevamento biologico (ogni tanto prendo quel tipo di uova): le galline non solo vivono all'aperto e decidono se stare dentro al rifugio o fuori, ma sono galline originarie della zona stesse e alimentate biologicamente.
Il top sono io che da cinque anni consumo solo uova prodotte dalle galline di mia zia, che è una grande appassionata di animali e le cura come fossero delle figlie.
EliminaOgnuna di loro ha un nome, sai?
Lorenzo mi chiede spesso di portarlo a guardarle.
Sì, se c'è passione c'è cura per gli animali; non credo esista un grammo di passione in chi gestisce allevamenti in gabbie, a loro conta solo massimizzare la produzione a scapito della qualità e della dignità degli esseri viventi diversi da loro stessi.
EliminaMi immetto nel discorso: e secondo voi a chi vuol soldi, importa la qualità?
RispondiEliminaNon credo proprio... anche io solo uova (dove possibile) di galline allevate a terra, in modo naturale, anzi ti dirò che io stesso ho avuto le galline per anni, in campagna.
Moz-
A me dei soldi che vuol farsi l'allevatore intensivo me ne frega, è contrario al mio modo di pensare e lo ostacolo in tutti i modi. Cambiasse mestiere!
EliminaMi fa piacere non sentirmi il solo ad aver scelto di consumare esclusivamente uova almeno da allevamento a terra. La cosa, per quanto possibile, vale anche per le uova utilizzate in biscotti, maionesi e simili: punto sempre la scelta sul tipo di uova.
Basterebbe non acquistare più uova di galline chiuse in gabbia e sarebbero costretti a cambiare registro. Io sono anno che compero solo uova di galline allevate a terra, non solo,per la qualità delle uova ma per il benessere della gallina. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Perfetto! E' proprio la filosofia da seguire. ;)
EliminaFatto , ho firmato!
RispondiEliminaSulla donazione però ci devo pensare.
Ma bisogna arrivare a 1.25.000 firme per chiedere alla commissione europea di vietare le gabbie alle galline?
Speriamo di farcela .
Animali trattati bene per un cibo migliore.
Non so se ti piaccia come slogan....però dai passamela 😀
Comunque io un passo l’ho fatto.
Ciao
Bene MAX! No, non spingo mai sul blog a fare donazioni, credo siano qualcosa di spontaneo e personale... A volte una notizia è accompagnata da una petizione e invito esclusivamente a firmarla.
EliminaLo slogan è un po' borderline :D , ma sempre meglio di chi sostiene che sono soltanto animali da allevamento, destinati a diventare cibo, e trattarli bene è una spesa inutile.