L'animaletto cui è dedicata la scheda odierna mi ha affascinato per quello che realizza, del quale potete già vedere una foto qui sopra, e non mi pare esista ancora nulla di approfondito su Internet a riguardo in lingua italiana.
La tetragonula carbonaria, protagonista odierna del blog, è una delle oltre 370 specie di api senza pungiglione, stanziata sulla costa nord-orientale dell'Australia, dove è chiamata ape "sugarbag", letteralmente "bustina di zucchero", o anche "ape cespugliosa". Si occupa dell'impollinazione di varie specie di orchidee, ed è caratterizzata dalle piccole dimensioni (sebbene sia tra le più grandi tra le api senza pungiglione), dalle ali con poche venature e dalla tipica struttura sociale molto sviluppata delle api.
La tetragonula carbonaria produce un miele commestibile e l'intero favo, dalla caratteristica forma a spirale, è talvolta mangiato dagli indigeni australiani. L'ape difende l'alveare dai coleotteri invasori mummificandoli con cera, resina e fango.
La tetragonula ha una struttura sociale con la regina unica femmina fertile, come tutti i maschi (fuchi) mentre le femmine operaie sono sterili.
Tutti gli esemplari hanno il corpo prevalentemente nero e ricoperto di peli microscopici. I maschi operai si distinguono dai maschi "soldati" esclusivamente dalle antenne. E' un'ape molto forte nel volo, potendo coprire senza soste anche distanze di 1 km; tuttavia difficilmente si allontana dal proprio territorio, preferendo le risorse vicine.
L'ingresso e le aree circostanti del caratteristico nido sono ricoperte da uno strato liscio e spesso di cerume o propoli. Non esistono tunnel di ingresso esterni, bensì tunnel di ingresso interni pattugliati da api di guardia che bloccano eventuali intrusi.
La tetragonula costruisce celle di covata disposte in favi sviluppati su una superficie a spirale che tende a crescere verso l'alto. I favi, costruiti in cerume marrone, ospitano uova e larve, mentre la spirale cresce con le nuove covate (ogni cavità è quindi usata una sola volta).
La regina vive e depone le uova in una camera di covata posta al centro del caratteristico centrata, e tale camera è inoltre costituita da più strati orizzontali per un ottimale smistamento delle uova verso le celle via via più lontane.
mi è piaciuto quando hai scritto "tunnel pattugliati da api di guardia" 😄😄
RispondiElimina... ho imparato che esistono api senza pungiglione... 👍
Sì ce ne sono tantissime specie. 🐝🐝🐝🐝🐝
EliminaQuesti nidi sono troppo belli.
RispondiEliminaSembrano dei fiori pregiati.
Anch'io ignoravo l'esistenza di api senza il pungiglione.
Probabilmente vivranno più a lungo, visto che non avranno l'istinto di pungere per difendersi, pur sapendo che questo sia letale per loro.
In effetti la perdita del pungiglione potrebbe essere una loro evoluzione, non ci avevo pensato. 😊
EliminaIn compenso queste si difendono intrappolando insetti nemici in cera e fango, il che dimostra la capacità di utilizzare risorse esterne per difendersi, e quindi un'intelligenza superiore rispetto al pungere.
Certo che la natura regala grandi spettacoli.
RispondiEliminaContinuamente, ci basta osservarla.
EliminaQuesti nidi sono delle opere d'arte, bellissimi. La natura non smette mai di stupirci.
RispondiEliminaMolti manufatti dell'uomo sono ispirati alla natura. Con tutto il nostro intelletto, spesso finiamo per imitare le creazioni di animaletti... 😏
EliminaSolo il nido è uno spettacolo che non sfigurerebbe affatto in una Galleria!
RispondiEliminaEsatto, molto più artistico di banane appese al muro col nastro adesivo. 😏
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