giovedì 2 febbraio 2023

[Notizia] Carne coltivata: chi è il vero "mostro"?

Oggi torno su un argomento già trattato l'anno scorso, ma che ha avuto degli sviluppi nelle ultime settimane, la carne coltivata, contro la quale si è schierata Coldiretti, trovando però CIWF Italia che ha risposto loro per le rime!


Se ci chiedessero di difendere il cibo "naturale" dalla minaccia di un cibo sintetico rischioso per la salute umana, cosa risponderemmo? Istintivamente ci schiereremmo dalla parte del cibo "naturale", immagino. Peccato che la contrapposizione tra questi due termini sia fuorviante e mal posta, poiché nel quesito non è spiegato cosa si intende esattamente per "carne coltivata" o "in vitro". Piuttosto che porre quest'ultima come una minaccia, dovrebbe essere considerata e accolta come un'opportunità!

Coldiretti ha lanciato una raccolta firme per chiedere il divieto di produzione, uso e commercializzazione di carne e altri prodotti "in vitro" in Italia, schierandosi dalla parte dell'agricoltura italiana che rappresenta, tenendo nascosta la reale situazione.

La carne coltivata, detta anche "carne sintetica", è vera carne ottenuta senza la macellazione di animali. Deriva da cellule prelevate in modo indolore dagli animali, e prodotta separatamente da essi in un ambiente sterile, senza l'uso di antibiotici.

Il cibo naturale a cui fa riferimento la campagna di Coldiretti, proviene prevalentemente da allevamenti intensivi, che non solo hanno ben poco di naturale, ma hanno snaturato gli animali, rinchiudendoli in capannoni illuminati da luci artificiali, in gabbie crudelmente strette, e trasformandoli in macchine, ingranaggi funzionali a un perverso e mostruoso sistema di produzione di carne "a basso costo".

Il vero mostro di cui aver paura in questa storia è l'allevamento intensivo! Come altrimenti definire, per esempio, i sistemi di allevamento dei polli: sottoposti a selezione genetica per raggiungere il peso di macellazione il più rapidamente possibile, questi polli hanno corpi deformi, con zampe fragili che stentano a reggere il peso del loro corpo sproporzionato. Degli esseri viventi condannati a una sofferenza estrema.


Parlando di rischi e di paure, come si possono trascurare gli impatti spaventosi dell'allevamento intensivo su ambiente e persone? Emissioni di gas serra, deforestazione, riversamento di liquami nei terreni e nelle acque, rischio di diffusione di epidemie, minaccia dell'antibiotico-resistenza, un vero e proprio campionario di terrori e minacce reali, altro che i "rischi per la salute umana causati dalla carne sintetica"!

Sarebbe importante esplorare i potenziali vantaggi della carne in vitro, piuttosto che dipingerla come il mostro che non è. E dare informazioni corrette ai consumatori, invece di spaventarli con delle vere e proprie bugie. Perché la verità è che, soprattutto se prodotta usando energie rinnovabili, la carne coltivata può costituire una delle valide alternative all'allevamento intensivo e contribuire a ridurre la produzione e il consumo di proteine animali (ottenute da animali allevati), e quindi a mettere fine al sistema di allevamento intensivo, così rovinoso per animali, persone e ambiente.

CIWF Italia, organizzazione no profit che combatte il maltrattamento animale causato dall'allevamento intensivo, le bugie e la comunicazione ingannevole che tentano di camuffare la crudeltà che questo comporta, è attivamente in campo per combattere questa battaglia per portare gli allevamenti intensivi alla loro chiusura.

(Tratto dalla newsletter di Annamaria Pisapia, Direttrice CIWF Italia)

17 commenti:

  1. Peccato che l'ingegno umano non si preoccupi di raggiungere "il più rapidamente possibile" traguardi ben più sensati e importanti ☹️

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    1. D'accordo con Alex.. e poi continuo a non capire tanta, troppa gente, che mangia vegano ma ha bisogno di vedere la soia sotto forma di salsiccia, hamburgher o bistecca alla fiorentina.. ma che senso ha? Così come mangiare carne in vitro con cellule animali e vegetali trattate ancora non si sa bene come. Certo dovessimo risolvere la fame del mondo, ben vengano questi azzardi, ma purtroppo credo non siano queste le motivazioni base.. :(

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    2. @Alex: sono convinto che le idee buone, sagge e sostenibili, vengano messe a tacere dai poteri forti.

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    3. @Franco: il cibo vegano a forma di carne non lo capisco neppure io... Ti dirò che ho incrociato vegani che evitano apposta quei prodotti perché gli ricorda l'aspetto della carne...
      Per quanto riguarda la produzione di carne in vitro, ci sono molti meno segreti di quanti ce ne siano nella filiera di produzione della carne tradizionale, sufficiente documentarsi.

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  2. Sicuramente gli allevamenti intensivi non hanno nulla di naturale e vanno vietati. Mi incuriosisce q

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  3. È scappato il commento ...volevo dire che m'incuriosisce questa cosa della carne coltivata, a dire il vero è la prima volta che la sento nominare, in effetti può sembrare inquietante, ma approfondirò. Hai ragione, comunque, bisogna informare i consumatori in maniera corretta.

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    1. Personalmente non sono attratto dalla carne coltivata, quando ancora ne mangiavo il sapore non mi faceva impazzire, non era come la carne che mangiavo da bambino: troppe spezie, consistenza filamentosa... Temo che l'arte del macellaio si sia estinta da un pezzo...

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  4. Non mi manca la carne in generale.

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  5. L'idea di mangiare carne in vitro mi fa un po' specie, non lo nascondo. Preferirei piuttosto nutrirmi di tutt'altro.
    Ma di sicuro i prodotti degli allevamenti intensivi, come ben spiegato in questo comunicato stampa, non sono salubri...

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    1. Comprensibile, io non ne sono attratto, dato che negli ultimi anni in cui ne mangiavo, la carne manco mi piaceva più, trovandola via via con un sapore sempre più contraffatto di come la ricordavo da bambino...

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    2. ..certo questo tuo tentativo di carne in vitro, segnala che comunque hai fatto fatica a distaccarti dal.. "carnivoro" che è in te.. però la voglio provare.. ;)

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    3. Non ho capito a chi hai risposto, comunque non abbiamo scritto di voler provare la carne in vitro, l'articolo è puramente informativo/divulgativo. La mia unica fatica è stata staccarmi dai formaggi, non dalla carne che avevo già ridotto da parecchio tempo, tanto che quando ho detto addio alla carne ho dovuto togliere dal menù soltanto il petto di pollo, e avevo già abolito i salumi. Discorso pesce: dopo meno di un anno via anche quelli che mangiavo, prevalentemente tonno e merluzzo.

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    4. Ovviamente a te. L'ho cercata a Roma, dove c'era segnalata la possibilità (PAM e Esselunga) ma niente.. ;)

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    5. La GDO generalmente diffonde notizie circa nuovi prodotti in vendita, anche se poi i negozi realmente serviti sono soltanto alcuni. Successo con delle "fantasie di mais" che c'era una sola variante contro le tre del volantino, e con dei medaglioni della Bonduelle che c'erano solo di un tipo mentre sul volantino ne avevo distinti almeno 4 tipi diversi. E se chiedi: "Questi ci hanno consegnato." Non a caso quasi sempre i volantini dei supermercati passano direttamente dalla cassetta delle lettere al bidone della carta! 😒

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