lunedì 13 febbraio 2023

[Scheda] Antilope cervicapra

Appartenente alla famiglia dei Bovidi, e unica rappresentante del genere Antilope, l'antilope cervicapra è diffusa in India, Nepal e Pakistan. E' alta circa 80 cm al garrese, con i maschi che pesano tra i 20 e i 57 kg, mentre le femmine tra i 20 e i 33 kg. Curiosità di questo animale è che le corna, lunghe e anellate, di lunghezza tra i 35 e i 75 cm, sono generalmente presenti solo nei maschi, ma talvolta anche nelle femmine.

Fonte: Hippopx


Mento e contorno degli occhi sono bianchi, in contrasto con le strisce nere sulla faccia. Il manto differisce nei due generi: nei maschi è bicolore, superiormente esternamente alle zampe va dal marrone scuro al nero, mentre il resto è bianco; nelle femmine e nei giovani, le zone che nei maschi sono scure variano dal fulvo-giallastro al marrone chiaro.

L'antilope cervicapra è una specie diurna, e vive in gruppi poco numerosi (per individuare più rapidamente i pericoli) e di tre tipi: di femmine, di maschi e di scapoli. I maschi cercano di accoppiarsi esibendosi in rituali di corteggiamento nei luoghi frequentati dalle femmine per pascolare, e di proprietà del maschio. L'accoppiamento può avvenire in qualunque periodo dell'anno, mentre la gestazione dura 6 mesi e dà alla luce un unico cucciolo, destinato a una vita massima di 15 anni.

Fonte: Hippopx

L'antilope cervicapra è erbivora, si nutre di erba bassa e occasionalmente di arbusti. Vive nelle pianure erbose e nelle zone con pochi alberi, prediligendo luoghi dove l'acqua sia continuamente disponibile.

In passato era ampiamente diffusa, ma oggi ne rimangono soltanto piccoli branchi sparsi, in gran parte confinati alle aree protette. Nel corso del XX secolo il numero di esemplari è crollato drasticamente a causa della caccia eccessiva, della deforestazione e del degrado ambientale. La specie è stata introdotta in Argentina e negli Stati Uniti. In India, la caccia all'antilope cervicapra è proibita dal 1972, e gode di grande reputazione nell'Induismo, dato che molti abitanti delle zone rurali dell'India e del Nepal non osano arrecare danno alla specie; tuttavia nell'antichità (ci sono reperti risalenti al 3300 a.C.) era una fonte di cibo.

2 commenti:

  1. Sempre interessante scoprire nuovi animali stanziati in India 🙂 (e fortuna che viene trattato bene, almeno se ne eviterà l'estinzione per causa dell'uomo...)

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    1. Trattata bene dopo essere stata decimata. L'essere umano aspetta sempre l'emergenza per intervenire in questi casi.

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