Il Comitato che ha lanciato l'iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, di cui fa parte anche Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia, ha deciso di fare ricorso contro la Commissione Europea di fronte alla Corte di Giustizia della UE, chiedendo che la Commissione Europea mantenga la promessa di presentare una proposta di legge per vietare l'utilizzo delle gabbie in tutta la UE.
Ogni minuto, ogni giorno, negli allevamenti intensivi, milioni di animali sono condannati a vivere una vita fatta solo di sofferenza dietro le sbarre di una squallida gabbia.
- Le scrofe sono costrette a trascorrere intere settimane all'interno di gabbie così strette da impedire loro anche solo di alzarsi, camminare, o girarsi su se stesse.
- Le galline ovaiole sono ammassate l'una sull'altra in gabbie piccole e affollate, senza alcuna possibilità di becchettare o fare bagni di polvere per pulirsi, come per natura invece farebbero.
- I conigli vivono tutta la vita ammassati in gabbie dal pavimento metallico, all'interno di capannoni enormi, squallidi e bui, dove l'odore di urina è talmente forte da risultare insopportabile.
- Altri milioni di animali tra vitelli, anatre, oche e quaglie sono costretti a vivere in condizioni abominevoli a causa di un sistema di produzione del cibo incentrato esclusivamente sul profitto, e del tutto indifferente alle terribili sofferenze che causa.
Questa è la nostra grande occasione per ottenere il divieto delle gabbie e fare un passo avanti determinante verso la fine dell'allevamento intensivo.
Perché si va in tribunale? Ne abbiamo già parlato più volte, ma facciamo un riepilogo:
- Nel 2020, sostenendo l'iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, ben 1.400.000 cittadini UE hanno esercitato il loro diritto di chiedere alla Commissione Europea di mettere fine alla crudeltà dell'allevamento in gabbia.
- Una richiesta che è stata supportata dalla stragrande maggioranza degli europarlamentari e che, come hanno rivelato recenti sondaggi, rappresenta ancora la volontà di 9 cittadini europei su 10.
- In risposta, la Commissione Europea si era impegnata in modo giuridicamente vincolante a elaborare una proposta di legge per mettere fine all'utilizzo delle gabbie e a pubblicarla entro la fine del 2023.
- La scadenza è ormai trascorsa, e nessuna proposta è ancora stata pubblicata. Questo perché le elezioni sono dietro l'angolo, e la Commissione sembra più interessata ad ascoltare le richieste della potente lobby dell'industria alimentare che quelle che i cittadini hanno democraticamente avanzato. Questa io la chiamo LURIDA MAFIA.
Non possiamo permettere che la Commissione tradisca gli animali e calpesti i diritti dei cittadini europei. La Commissione Europea sta mancando di democrazia!
Mai prima d'ora siamo arrivati così vicini ad ottenere il divieto di allevare gli animali in gabbia. Le gabbie sono uno dei pilastri dell'allevamento intensivo e, riuscendo a vietarle, si potrà sferzare un colpo durissimo a questo crudele sistema di produrre cibo, perché il nostro esempio potrebbe avviare un processo a catena in tutto il mondo.
Ecco perché non possiamo rinunciare a lottare per spingere la Commissione europea a pubblicare la proposta di legge sul divieto delle gabbie che ci aveva promesso. Se dovessimo fallire, ben 300 milioni di animali ogni anno potrebbero essere condannati a soffrire negli allevamenti intensivi di tutta la UE per almeno un altro decennio.
Si tratta di una dura battaglia, perché si va ad affrontare la potente industria zootecnica, che ha molti soldi, molto potere, e molta influenza. E gli animali allevati a scopo alimentare non sono gli unici a essere nella sua morsa. Anche i piccoli agricoltori subiscono le conseguenze di questo sistema ingiusto. Vietare le gabbie potrebbe essere il primo, importante passo verso la transizione ad un sistema di produzione del cibo più rispettoso degli animali e più equo e remunerativo per gli agricoltori.
La fine dell'allevamento in gabbia è il futuro verso il quale tutti dobbiamo lavorare per mettere fine alla sofferenza di milioni di animali e trasformare il nostro sistema alimentare.
(Tratto dalla newsletter di Sarah Bulli, Responsabile raccolta fondi per CIWF Italia)
Ma da qualche parte, in quel di Bompieri, Italia, hanno aderito a togliere le gabbie ma fino al 2026. È cmq una goccia in un oceano.
RispondiEliminaQuel che non capisco è quando parli delle elezioni dietro l'angolo. Non dovrebbe essere il contrario? I politici non dovrebbero seguire i cittadini fintanto da ottenere il voto?
Vabbè che tanto i loro programmi elettorali, una volta eletti, se li dimenticano... ❤️👋
Purtroppo la politica è dichiaratamente succube delle lobby che portano loro la quantità di voti sufficienti alla elezione e conferma di chi è disposto ad appoggiarle. Il mercato libero tanto pompato e incoraggiato da Berlusconi e dalle Destre, tra le altre cose ha dato un potere pazzesco agli imprenditori, che oggi sono capaci di muovere migliaia di voti elettorali. E stai pur certa che, a differenza di noi ambientalisti che siamo sfiduciati dalla politica, chi lavora per questi imprenditori va a votare e ci manda tutta la famiglia! Inoltre questi poteri riescono a infiltrare dei loro controllori tra gli scrutinatori, pronti a contestare schede che appoggiano i rivali...
EliminaPoi, come dici, una volta eletti, addio promesse, e non soltanto verso animali e pianeta!
In Europa i politici sono più bravi a finanziare armi, non a fermare crudeltà.
RispondiEliminaE non certo da oggi: non dimentichiamo che la Chiesa benediceva le navi da guerra che affrontavano i Turchi, invece di proporsi come intermediari di pace...
EliminaNoi stessi abbiamo un ben preciso articolo della Costituzione secondo cui l'Italia ripudia la guerra, ma indirettamente la appoggia, e di questo io condanno il Capo di Stato poiché è il garante della Costituzione ma non ha mai condannato le scelte parlamentari degli ultimi anni.
In effetti è ben più precisa la Costituzione giapponese.
EliminaPurtroppo se sollevi il problema della sofferenza degli animali, molti rispondono che anche molte persone soffrono... Come dire che un problema (che non si fa niente per risolverlo) renda tutti gli altri secondari. 😒 Ma chi ha stabilito le priorità?
RispondiEliminaLa priorità é indubbia, ma tanto all'uomo frega degli uomini quanto degli animali: poco o niente.
RispondiEliminaE il risultato è sotto gli occhi di tutti. 😔
RispondiEliminaNon occorre essere religiosi per provare empatia verso chi soffre, specie se senza colpa.
RispondiEliminaCredo ti riferisca al Samsara: nel buddismo è concepita la reincarnazione, secondo cui tutto ciò che è vivo segue un percorso ciclico di nascita, crescita, morte e rinascita in un essere differente, che lo porta a patire dolori materiali finché non riesce a spezzare quei circoli viziosi ereditati dalle vite precedenti.
RispondiEliminaPer questo il buddismo rispetta tutte le forme di vita, perché ognuna di esse è il nostro "prossimo", cui non va fatto ciò che non vorremmo subire noi. 🙏
Buddismo e cristianesimo hanno parecchi elementi in comune, ma nel secondo l'essere umano si erge un gradino sopra gli altri, e questo non mi è mai riuscito spontaneo da accettare, mentre col buddismo mi sono trovato bene sin dai primi incontri.