giovedì 15 agosto 2024

[Petizione] Fermiamo le trivellazioni

Immaginate delle macchine gigantesche calate a migliaia di chilometri sul fondo dell'oceano. Dei caterpillar che setacciano i fondali per estrarre metalli come cobalto, manganese e nichel, uccidendo la biodiversità che abita gli abissi, mentre enormi nubi di detriti si sollevano per centinaia di chilometri mettendo in subbuglio alcuni degli habitat più stabili del pianeta...

È quello che minaccia l'Artico e che rischia di arrivare anche nel Pacifico e nei nostri mari. Si chiama Deep Sea Mining, estrazioni minerarie in acque profonde che potrebbero spazzare via interi ecosistemi marini. 

Aziende italiane come Saipem e Fincantieri sono già interessate ad avviare le attività estrattive nel Mediterraneo. Se non li fermeremo, enormi cingolati e altri macchinari saccheggeranno ecosistemi già fragili, per lo più ignoti e, per ora, incontaminati.

Fermiamoli!

Come tutte le petizioni promosse da "Amici animali", il recapito telefonico non è obbligatorio. I fondali marini sono l’ultima frontiera delle multinazionali assetate di metalli. Se non le fermeremo, enormi cingolati e altri macchinari verranno calati sul fondo dei mari per saccheggiare ecosistemi già fragili e per ora incontaminati. Chiediamo al governo italiano di opporsi alle estrazioni minerarie nei fondali marini!

A oggi decine di nazioni sostengono una moratoria per le estrazioni minerarie negli abissi, ma l'Italia, guarda caso, non è tra questi.

(Tratto dalla newsletter di Valentina Di Miccoli, Responsabile Campagna Mare per Greenpeace Italia)

4 commenti:

  1. Senza dimenticare che vogliono di nuovo trivellare il nostro mare, in primis l'Adriatico.

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  2. Nooooo, ma che razza di idioti!!!! Dobbiamo fermare questa stupida decisione. Ma può essere che ancora non si è instillato in Italia un senso ecologico e un'idea di protezione del nostro mare? 😱😱😱😱😱

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    Risposte
    1. Consumismo a tutti i livelli, nella totale strafottenza di cosa troveranno le future generazioni.
      E mi capita di leggere articoli e post contro Greenpeace, che in molte questioni è l'unica voce a dire le cose come stanno, perché non si è venduta ai poteri forti.

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