giovedì 11 gennaio 2024

[Notizia] Resoconto 2023

Nonostante le svariate brutte notizie e le docce fredde rifilate dalla politica che si è rimangiata promesse che aveva fatto, l'anno appena trascorso può registrare alcuni passi importanti a favore degli ultimi tra gli animali, quelli degli allevamenti intensivi...


L'avversario affrontato è stato il solito: il contesto finanziario e politico che sta comandando e imponendo le proprie scelte, sia a livello globale che nazionale: persone col potere in mano che si dimostrano sorde a ogni istanza di difesa di animali e ambiente. Grazie però al costante sostegno di una minoranza in crescita che non si arrende, le battaglie non si sono mai fermate, e sono stati compiuti passi importanti verso un domani più giusto per tutti: animali, persone, pianeta.

  • Il divieto totale o parziale di esportare animali vivi via mare o via terra è stato adottato da ben 4 Paesi nel mondo, tra cui la Germania. Un segnale importante della crescente attenzione dei governi verso le incessabili richieste dei cittadini di mettere fine a questo inaccettabile commercio.
  • CIWF Italia, insieme ad altri partner, ha consegnato al Governo italiano oltre 110.000 firme per chiedere di sostenere il divieto delle gabbie a livello europeo. E anche se la Commissione UE ha deciso di venire meno al proprio impegno di presentare una proposta di divieto per le gabbie entro l'anno trascorso, questa battaglia continuerà a essere combattuta finché l'ultima gabbia rimasta non sarà vuota.
  • Scrivendo a politici e legislatori, partecipando a manifestazioni di protesta e facendo passaparola sui social media, abbiamo mostrato a chi detiene il potere che porre fine alle sofferenze degli animali allevati non è solo una scelta moralmente giusta, ma anche un imperativo globale.

Oggi ben 2,5 miliardi di animali in tutto il mondo, ogni anno, possono avere una vita migliore, è questo è sicuramente un successo che deve darci la carica per andare avanti.

(Tratto dalla newsletter di Annamaria Pisapia, direttrice CIWF Italia)

10 commenti:

  1. Ieri ho riportato anche la notizia, che la Corea del Sud, ha bandito la carne di cane. Speriamo che il 2024, riesce anche a portare una buona legge contro gli allevamenti intensivi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sul fronte internazionale ci posso sperare, in ambito italiano c'è troppa ottusità e servilismo di Coldiretti per vedere muovere dei passi, hanno anzi vietato la carne coltivata...

      Elimina
  2. In Italia c'è ancora tanta strada da fare, tanta. Siamo in un'arretratezza che fa paura.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema è che si fanno pure scelte contrarie a quelle che sarebbero giuste, allontanandoci ulteriormente dalla meta.

      Elimina
  3. La strada come sempre è dura e faticosa ma l'importante è non indietreggiare neppure di un passo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il popolo non indietreggia: avanti a muso duro. A indietreggiare è la politica che viola la democrazia ignorando petizioni e richieste di noi cittadini, specie con la carne coltivata che è una realtà.

      Elimina
  4. Sai bene come la penso. Abolendo gli allevamenti intensivi, le coltivazioni potrebbero essere utilizzate per sfamare il mondo, ma allo stato attuale, salvare la denutrizione di ESSERI UMANI, paga meno di un pollo in cellophane al supermercato. Finché non spostiamo il focus dall'accessorio all'essenziale, non ne usciremo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne usciremmo se la gente tornasse ad avere umanità. Ieri mi sono imbattuto per caso in una pubblicità in cui un'allegra famiglia addentava felicemente dei bastoncini di merluzzo mentre la voce fuori campo ne esaltava la croccantezza della panatura... Una scena altamente ingannevole perché trascura il fatto che dentro quella panatura invitante ci sono pezzi di un essere vivente ammazzato prima della sua morte naturale. E' questo il messaggio che stiamo cercando di trasmettere: se come te ha degli occhi, un cuore, prova gioia e dolore, è vita e non cibo. E questo deve essere comunicato nelle pubblicità, poi starà alla sensibilità del singolo decidere se nutrirsi di sofferenza o vivere in modo più etico e sostenibile.

      Elimina
  5. Carissimo purtroppo siamo lontani da questa maturità.. la pubblicità, il mondo, l'educazione, prediligono i binari del proprio benessere, o meglio, del benessere dei pochissimi che tengono le redini del commercio, dell'industria e del fatturato.
    A questi non gliene frega niente di un bambino che muore di fame, figurati di un merluzzo..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se quei pochissimi che controllano il commercio dovessero fare i conto con tantissimi consumatori consapevoli di quello che c'è dietro perché obbligatorio esplicitarlo... Vuoi vendere il merluzzo? Fai vedere come viene pescato e "trattato" per diventare un bastoncino impanato.
      Vuoi allevare bovini per farne hamburger? Fai vedere come gli ettari coltivati a foraggio per loro sono sottratti a colture di cereali per i bambini che muoiono di fame.
      Com'è che il cibo vegano non ha nulla da nascondere, e anzi viene osteggiato con stupide azioni oscurantiste? "Eppur si muove" rispose Galileo quando la Chiesa, a torto, gli impose di negare le proprie scoperte astronomiche...

      Elimina

Blogger ha modificato il modulo dei commenti rendendolo molto scomodo poiché dopo alcune righe scritte, non scorre più. Mi scuso per il disagio che non dipende da una mia scelta.