lunedì 3 febbraio 2025

[Notizia] Greenpeace sotto attacco

E' un momento è critico per Greenpeace, che sta subendo l'attacco più devastante in oltre 50 anni di lotta per il pianeta: con la vittoria elettorale di Donald Trump alle presidenziali statunitensi, le compagnie fossili di tutto il mondo sono incoraggiate e pronte a tutto.

Fonte: Avvenire.it

Le compagnie fossili stanno giocando sporco: milioni di dollari spesi in cause legali per zittire le inchieste condotte da Greenpeace, piegare la loro resistenza e distruggerne lo spirito. Stanno cercando di spegnere una voce indipendente, di mettere fine a una missione e, con essa, al futuro del nostro pianeta.

Le conseguenze della crisi climatica sono devastanti e si stanno intensificando. Valencia è stata travolta da piogge torrenziali che hanno sommerso interi quartieri, distrutto case e portato via vite umane; in Italia, l'Emilia-Romagna non si è ancora ripresa dalle alluvioni che hanno devastato città, campi agricoli e comunità intere. Questi eventi non sono disastri "naturali" bensì il risultato di decenni di avidità e dipendenza dai combustibili fossili.

Mentre le comunità lottano per sopravvivere, le compagnie fossili continuano a intensificare il loro assalto, sfruttando cause legali e disinformazione per proteggere i loro interessi. 

Greenpeace e ReCommon, il 9 maggio 2023 hanno portato ENI in tribunale perché si assuma le sue responsabilità per il suo contributo alla crisi climatica e per le conseguenze disastrose che questa ha sulla vita di tutte e tutti noi, sull’ambiente e sull'economia di intere comunità. Come ha risposto l'azienda? Con una causa intimidatoria: ENI sta tentando di soffocare sul nascere ogni denuncia sulle sue responsabilità nella crisi climatica, prima con minacce legali, ora con una vera e propria causa per diffamazione.

L'obiettivo di ENI è duplice: cercare di intimidire chi non ha mai avuto paura e di spostare l'attenzione dalla giusta causa. Ma finchè non sarà fatta giustizia, si continuerà a denunciare le sue attività che contribuiscono al degrado ambientale e alla crisi climatica.

Ovunque nel mondo, le persone si stanno sollevando contro questa distruzione: aziende come Shell, ENI, TotalEnergies ed Energy Transfer sanno che il loro tempo sta per finire, che è iniziata la loro agonia, ed è proprio per questo che stanno diventando più crudeli e disperate. Stanno usando milioni di dollari per tentare di schiacciare chi, dati alla mano, li sta sputtanando, con cause legali finanziate con il denaro sporco che deriva dalla distruzione del nostro pianeta. Non ci si può piegare a queste intimidazioni.

In tutto il mondo, colleghi e alleati di Greenpeace (dagli Stati Uniti all'Italia, dal Regno Unito ai Paesi Bassi) stanno affrontando le stesse battaglie contro le compagnie fossili. Si tratta di un attacco globale, un tentativo sistematico di terrorizzare e zittire chiunque osi opporsi a loro.

Questo non è solo un attacco a Greenpeace. È un attacco a tutti noi. Alle nostre comunità, ai nostri diritti e al futuro del nostro pianeta.

(tratto dalla newsletter di Simona Abbate, Campaigner Clima e Energia, Greenpeace Italia)

2 commenti:

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