Quella in foto è una gallina condannata a trascorrere tutta la vita rinchiusa in una gabbia, in uno dei migliaia di allevamenti intensivi del pianeta. Non serve osservarla a lungo per capire che sta soffrendo.
Eppure, nonostante se ne parli (qui ma non solo), la sofferenza di miliardi di animali non continua solo a essere nascosta, mascherata, o ignorata, bensì addirittura "giustificata" dall'esigenza di sfamare il mondo. La verità però è un'altra: l'allevamento intensivo il mondo lo sta affamando e distruggendo! Molti ancora non lo sanno, ma tra i principali responsabili dei peggiori disastri della nostra era, primo tra i quali il cambiamento climatico, c'è proprio l'allevamento intensivo.
L’allevamento non sta sfamando il mondo, sta causando sofferenza e crisi planetarie disastrose, e a pagarne il prezzo sono gli animali e tutti noi che li sfruttiamo:
- Ogni giorno, miliardi di animali sono allevati intensivamente in tutto il mondo e trattati come se fossero merci, non come esseri senzienti.
- Per coltivare il cibo destinato a diventare mangime per questi animali stiamo deforestando enormi aree verdi della terra distruggendo gli habitat di milioni di specie, molte delle quali in via di estinzione.
- Si devasta il pianeta, che anche a causa dell'allevamento intensivo diventa ogni giorno più inquinato, arido, e caldo.
La sofferenza di miliardi di animali rinchiusi negli allevamenti intensivi sta solo generando ulteriore sofferenza e sprechi inaccettabili: se smettessimo di utilizzare enormi quantità di cereali per nutrire gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi, il cibo che produciamo oggi sarebbe più che sufficiente a sfamare la popolazione mondiale, che nel 2050 è stimata in 9,8 miliardi di persone.
(Tratto dalla newsletter di Annamaria Pisapia, direttrice CIWF Italia)

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