giovedì 17 febbraio 2022

[Notizia] Le vittorie di Greenpeace del 2021

Il 2021 è stato un anno pesante per il pianeta, con i vari Stati che hanno saputo anteporre altre emergenze a quella, preesistente, riguardante il clima: Stati che, sebbene rappresentino le "potenze" del pianeta, si sono dimostrati deboli nel saper affrontare e gestire qualcosa che ci riguarda da vicino. Greenpeace tuttavia ha sostenuto varie battaglie e ottenuto qualche vittoria importante...

Fonte: Flickr

  1. Giustizia in tribunale - Nei Paesi Bassi un verdetto storico ha stabilito che Shell è responsabile di aver danneggiato il clima del pianeta, e le è stato imposto di ridurre le proprie emissioni di CO2 del 45% entro il 2030. La Francia non ha mantenuto gli impegni nella lotta ai cambiamenti climatici, emettendo tra il 2015 e il 2018 circa 15 milioni di tonnellate di gas serra in eccesso, e dovrà dovrà porvi rimedio entro la fine del 2022. Situazione simile in Germania, dove la Corte Costituzionale ha imposto al governo di rendere più trasparenti, entro la fine del 2022, gli obiettivi di riduzione delle emissioni dal 2031 in poi.
  2. Più trasparenza a tutela dei cittadini - Grazie al supporto di Greenpeace, il comitato G.A.E.T.A. ha ostacolato la realizzazione di nuovi allevamenti intensivi a Schivenoglia (Mantova), col tribunale che ha condannato l'azienda Biogip alle spese processuali, legandole di fatto le mani all'atto di dimostrare che le nuove attività non avrebbero impatti dannosi sul territorio.
  3. Stop a nuovi progetti fossili - In Sudafrica ancora coinvolta la Shell, cui l'Alta Corte di Grahamstown ha ordinato di interrompere la ricerca di idrocarburi, condotta tramite pericolosi test sismici, al largo della Wild Coast, che rappresenta un ecosistema marino molto vulnerabile, e delle cui operazioni erano tenute all'oscuro le comunità che avrebbero subito gli impatti dell’operazione.
  4. Generali dice addio al carbone - Trova finalmente conclusione una vicenda che avevamo trattato: dopo l'impegno preso, Assicurazioni Generali ha accolto le richieste di ReCommon e Greenpeace, adottando un piano di decarbonizzazione significativo. Anche Corea del Sud, Giappone e Cina hanno annunciato di aver intrapreso una strada simile, impegnandosi a non finanziare nessun nuovo progetto in carbone all’estero.
  5. Niente fondi pubblici a ENI - Un altro nemico che conosciamo bene è ENI, che intendeva attingere al Fondo per il sostegno alla transazione industriale per finanziare un impianto di estrazione di carbone a Ravenna basato sulla tecnologia Carbon dioxide Capture & Utilization or Storage (CCUS); tecnologia che è stata esclusa dal Fondo grazie alla pressione della società civile e il supporto di organizzazioni come Greenpeace. Non solo volevano inquinare, ma senza nemmeno mettere mani alle proprie tasche!
Fonte: Greenpeace.

12 commenti:

  1. Alcune ottime notizie, ma la strada è ancora lunga e tortuosa.

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    1. Oh sì, ma non ci arrendiamo, perché come niente possono tirare fuori una legge che cancella qualche traguardo conquistato.

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  2. Sicuramente sono conquiste non di poco conto, però il problema è che non cambiano le idee, non cambia il modo di porsi nei confronti del pianeta. Si continua a sfruttarlo senza rispetto e questa pandemia, dovuta anche a questi comportamenti, non ci ha insegnato niente.

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    1. Sono pienamente d'accordo: queste vittorie di Greenpeace potevano benissimo essere firmate dalle nazioni, nel monitorare con apposite leggi gli affari di aziende inquinanti, che sfruttano animali, eccetera. Invece sembra che Stati e aziende private vadano a braccetto in un ininterrotto scambio di "favori".

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  3. Oddio.. certe promesse di riduzione emissioni di CO2 entro il 2030(!!) fanno tenerezza..

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  4. Speriamo non siano promesse da marinaio quelle di contenere le emissioni di Co2.
    Son d’accordo con te che si poteva raggiungere gli stessi obbiettivi senza scomodare Greenpeace se ci fosse stata più responsabilità nel controllo di aziende che inquinano da parte degli stati coinvolti.
    Comunque Greenpeace è una garanzia e merita tutto il nostro supporto.
    Ciao

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    1. Indubbiamente merito alla "testardaggine" di Greenpeace in queste battaglie.
      Ma a questo punto a che serve votare dei politici se non tutelano il popolo ma le aziende?

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  5. a quanto pare in Germania hanno una Corte Costituzionale un po' più seria della nostra... 🙄

    Curiosità, hai un distributore di riferimento per quando devi fare benzina (o gasolio) alla macchina?
    io ho ENI proprio sotto casa 😞... ma non è lì che vado...

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    1. Per la benzina vado da un distributore "senza marca", ha un'insegna tutta sua, spero non sia una sottomarca controllata da Eni, o dovrò fare qualche chilometro in più e andare a una delle Esso, gestite però da due tipi coi quali ho vecchi attriti dai tempi di scuola. 😒

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  6. Spero anch'io che non si tratti di promesse fatte al vento.
    Staremo a vedere.

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    1. Noi stiamo qua pronti a divulgare cosa faranno. 😉

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