Dopo quasi due decenni di negoziati, le Nazioni Unite hanno finalmente approvato uno storico trattato per proteggere il 30% degli oceani del mondo entro il 2030.
Il 4 marzo, dopo anni di trattative, ritardi e mobilitazioni, gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno finalmente concordato un Trattato Globale sugli Oceani, che costituisce un grande risultato per la campagna "Proteggi gli Oceani" di Greenpeace, che resterà in prima linea per far sì che le intenzioni si trasformino in azioni concrete.
Ratificare immediatamente il trattato, creare le prime aree marine protette in alto mare, proteggere il 30% anche delle acque territoriali, entro il 2030, come promesso dalla Convenzione della Biodiversità, l'Unione Europea e il Governo Italiano! Questi i punti che Greenpeace marcherà stretti.
È un traguardo straordinario per la protezione degli oceani e un segno importante che la cooperazione globale può ancora funzionare in un mondo che appare sempre più disgregato, cui fa da contraltare il contributo di tante persone che permette di condurre azioni, monitoraggi, indagini su politici senza accettare un centesimo da aziende, partiti e governi.
C' ancora tanto da fare per mettere in sicurezza il futuro del Pianeta, per noi e per le generazioni che verranno.
- Combattere le cause dei cambiamenti climatici che stanno già avendo conseguenze nel presente danneggiando gli ecosistemi marini, le foreste , la vita delle persone e la sopravvivenza delle specie.
- Difendere le api e gli altri insetti impollinatori che sostengono la vita di fiori, frutti e piante, ottenendo la limitazione drastica dell’uso di pesticidi dannosi per le api e maggiori finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e l'applicazione di pratiche agricole ecologiche.
- Combattere la produzione di plastica usa-e-getta che uccide tartarughe, uccelli marini, balene e delfini e che arriva fin dentro i nostri corpi sotto forma di microplastiche potenzialmente pericolose.
- Continuare a monitorare e proteggere le foreste, casa di animali unici e che rischiano l'estinzione di popoli indigeni, minacciati dagli interessi di multinazionali spregiudicate che depredano risorse in nome del profitto.
(Tratto dalla newsletter di Alessandro Giannì, direttore delle campagne Greenpeace Italia)
Finalmente! Era ora! Speriamo che si continui in questa direzione, ma magari più velocemente...
RispondiEliminaLa lentezza di queste "promesse di provvedimenti" resta vergognosa... Sembrano tempi presi apposta lunghi affinché la gente se ne dimentichi.
Elimina"il 30% entro il 2030"?!? ..una barzelletta..
RispondiEliminaLo so... 😞
EliminaBisogna continuare a lottare, salviamo il nostro pianeta.
RispondiEliminaCerto, è un nostro dovere: non ne abbiamo altri.
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