Ciò che mangiamo ha un impatto sulla nostra salute, ma questo non succede solo a casa, nei nostri piatti, ma anche attraverso l'aria che respiriamo. Il settore alimentare è responsabile di quasi un terzo delle emissioni di gas serra. È una percentuale altissima, e a pagarne le conseguenze non è solo il pianeta, ma anche noi, a causa delle conseguenze dannose dell'inquinamento atmosferico sulla nostra salute.
Commento intuibile: "È terribile, ma dobbiamo pur mangiare!"
Ebbene, se è vero che non possiamo smettere di mangiare, è altrettanto vero che possiamo cambiare le nostre diete perché siano più sostenibili e salutari. E soprattutto, possiamo chiedere ai nostri leader politici di proteggerci incentivando modelli più sani e contrastando uno degli attori principali di questa emergenza: l'allevamento intensivo.
Già, perché ormai è certo: nel contesto della produzione alimentare, più della metà delle emissioni sono imputabili alla zootecnia. Questo perché l'allevamento di animali, a causa dei loro processi digestivi e delle deiezioni, produce due gas estremamente inquinanti, cioè il metano e l'ammoniaca; ora, nel caso dei sistemi intensivi, dove migliaia di animali sono ammassati al chiuso, in spazi ristretti, e nutriti con mangimi a base di cereali, tale produzione è oltremodo più elevata di quanto sarebbe se gli animali vivessero in libertà come spetterebbe loro di diritto in quanto esseri viventi e non oggetti, schiavi, macchine.
Oltre a causare gravi danni ambientali, l'allevamento intensivo minaccia la nostra salute: inquinando l'aria, può favorire l'insorgenza di disturbi respiratori e neurologici, danni al sistema cardiovascolare e cancro, portando anche alla morte. È un pericolo che ci riguarda da vicino, e che non possiamo più ignorare.
Se la prospettiva è preoccupante, esistono delle soluzioni: passare a diete a base vegetale riduce drasticamente le emissioni associate al settore agricolo, e questo migliorerebbe la qualità dell'aria che respiriamo e permetterebbe di evitare centinaia di migliaia di morti premature ogni anno. Come cittadini e cittadine, possiamo attuare cambiamenti consapevoli alla nostra alimentazione, ma non basta: occorre fare pressione sui decisori politici perché mettano al primo posto la nostra salute, attuando una riforma del sistema alimentare che tenga conto del bene del pianeta e delle persone. Facciamoci sentire!
Chiediamo ai leder mondiali lo STOP degli allevamenti intensivi!
La situazione non fa che peggiorare: in diversi parti d'Italia sono stati superati i valori critici di concentrazione di polveri sottili presenti in atmosfera, oltre i quali i rischi per la salute umana aumentano esponenzialmente. Questo specialmente in Pianura Padana, una zona caratterizzata da un'altissima concentrazione di allevamenti intensivi. Per cui mettiamo fine a questo sistema nocivo e chiediamo una transizione a sistemi alimentari più sani e sostenibili!
(Tratto dalla newsletter di Camilla Marchioni, Campaigns Manager CIWF Italia)
Continuerò a sostenerlo sempre: la maggior parte di coltivazioni sono per sostenere allevamenti intensivi di animali certamente non destinati a chi muore di fame. Cambiando destinazione d'uso a quelle coltivazioni, salveremmo popolazioni denutrite e animali innocenti.
RispondiEliminaEsatto. Ma il meccanismo produttivo che si è innescato è differente. 😞
EliminaMio caro amico, credo che ormai sai come la penso.
RispondiEliminaIl problema di fondo sono i fatti che non ci sono. Tralasciando il discorso politico su cui non farei tanto affidamento, basterebbe che ognuno di noi facesse una scelta ben precisa, un'azione diretta verso il veganismo.
Più semplice di così...
PS naturalmente dopo essersi ben ben informati, non si sa mai che avessero mancanze nutrizionali 😉
Buona giornata
Certo, so come la pensi... Tuttavia ho imparato dalla pubblicità che bisogna "dare fastidio" e talvolta anche essere invadenti per ottenere risultati, almeno dagli incapaci di scegliere con proprio raziocinio... Per questo uso il mio blog anche per rinnovare proposte e cercare di sensibilizzare una persona in più. Se a qualcuno desse fastidio, potrebbe smettere di passare di qui (come è successo), così come io ho smesso di vedere la televisione grazie a pubblicità ripetitive oltre che spesso false. La differenza è che quanto divulgo è documentato e non frutto della fantasia di un addetto marketing.
EliminaAppelli troppo spesso ignorati, ma non bisogna mai fermarsi.
RispondiEliminaEsatto, la possibilità di sapere e agire deve sempre esserci.
EliminaPurtroppo non sono solo gli allevamenti intensivi arovinare l'aria che respiriamo ma anche i pesticidi. Qui nella mia zona ne usano a tonnellato, ogni settimana, senza neanche avvertirci mai quando spruzzano. Abbiamo fatto proteste, marce, petizioni ma niente, continuano e continuano e il bello è che loro stessi se li respirano ma boh, non gli frega. Queste vigne sono anche la distruzione di tanti ibsetti perchè i pesticidi distruggono farfalle, lucciole, bombi, e tanti altri insetti che fino a tempo fa si vedevano ancora ma adesso non più. Inoltre i rifiuti inquinanti ( liquami di vario tipo, non legali) degli allevamenti vengono sparsi dovunque nei terreni ( al posto dei concimi naturali) e non sto a dire poi cbe finiscono nel cibo che mangiamo, cibo verde che reputiamo salutare 😩
RispondiEliminaViviamo in un'epoca di consumismo e apparenza, con ben poco interesse verso la salute, la non sofferenza e il futuro. Il punto di non ritorno è stato oramai superato, dovremmo almeno avere la decenza di non lasciare alle nuove generazioni un mondo marcio e senza risorse... ma alle nuove generazioni interessa qualcosa dell'argomento?
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