Ohibò, che ci fa il più famoso detective della narrativa in un blog di animali? Ebbene, delle avventure di Sherlock Holmes esiste una godibile serie animata italo/giapponese, "Il fiuto di Sherlock Holmes", nella quale i personaggi sono... cani antropomorfi!
Nel Regno Unito, la serie è stata saggiamente chiamata "Sherlock Hound", cioè "Sherlock il segugio", riferendosi probabilmente all'aggettivo d'uso in gergo poliziesco e non tanto alla razza canina, dato che l'aspetto di Sherlock nel cartone animato è riconducibile a una volpe.
Nel cast della serie figura Hayao Miyazaki, supervisore nonché regista di 6 dei 26 episodi; la realizzazione non è stata semplice, poiché iniziò nel 1981 ma venne ben presto interrotta a causa di reclami da parte degli eredi di Arthur Conan Doyle, titolari dei diritti sul personaggio. Fu nel 1984, in occasione della proiezione in Giappone di due episodi in accoppiata con "Nausicaä della Valle del Vento", che l'entusiasmo del pubblico fu tale da convincere la produzione a riprendere il progetto.
La serie presenta naturali scostamenti dai racconti e romanzi originali, e per quanto riguarda le avventure, non si tratta di adattamenti ma di storie scritte apposta per la serie. Diverso il primo incontro tra Sherlock Holmes e il dottor Watson (su una nave prima che sia attaccata da pirati anziché in un laboratorio universitario), diverso il ruolo del professor Moriarty (artefice di tutti i piani criminosi sui quali indaga il detective, mentre nelle opere letterarie appare un paio di volte soltanto), maggiore spessore ha il personaggio della signora Hudson, la padrona di casa dell'appartamento al 221/B di Baker Street, con un preciso passato e talvolta coinvolta nelle indagini.
A differenza del successo riscosso in Giappone, in Italia la serie è passata inosservata, complice anche la pessima prima messa in onda in Rai, con ogni episodio spezzato in quattro parti, rendendo necessari quattro giorni per vederne uno completo. Nelle repliche gli episodi vennero trasmessi integralmente ma continuando a riscuotere poco consenso.
Nel 1984 è apparsa ne "Il Giornalino" una versione a fumetti de "Il fiuto di Sherlock Holmes" su testi di Toni Pagot, ma con alcune differenze nella caratterizzazione dei personaggi.
Quattro giorni per un solo episodio?
RispondiEliminaNemmeno "Holly e Benji" arrivavano a tanto, per vincere una partita. 😅
Comunque non sono mai stata fan di Sherlock Holmes, dunque il mio giudizio vale meno, ma di sicuro non ho mai visto questo cartone giapponese, nemmeno facendo zapping.
La questione dell'episodio spezzettato resta terribile: ricordo che ogni tanto mi capitava di vedere una scena, restavo accattivato dai disegni, ma entro 5 minuti finiva lì, in sospeso... Ed era una scelta di palinsesto che coinvolse anche altri cartoni animati, soprattutto se inseriti in programmi contenitori generalisti, che credevano così di dare un contentino ai più piccoli.
EliminaForse a tuo figlio potrebbe piacere, dovrebbe essere ancora su Raiplay. 😊
Ricordavo di questa serie, che non ha riscosso tanto successo.
RispondiEliminaCome tutte le opere proposte al pubblico in modo indecente. 😔
EliminaHo letto con molto piacere la recensione!
RispondiEliminaPurtroppo non vado d'accordo con le serie animate con solo animali antropomorfi.
La Rai è celebre per trasmettere le cose in maniera pessima ☹️.
Se ti piace il genere giallo hai mai provato Detective Conan? Nonostante sia una storia per giovani le trame sono speso appassionanti e le morti anche drammatiche e violente... Ci sono anche episodi più leggeri.
Nemmeno io stravedo per cartoni animati aventi tutti personaggi animali antropomorfi, ma questo è fatto piuttosto bene, tranne per il fatto che si perde il senso dell'indagine dato che il colpevole qui è sempre Moriarty.
EliminaDetective Conan lo conosco di nome ma mai visto: non mi piacciono i disegni troppo "moderni".
Visto i nomi che ci hanno lavorato ci credo che è una bella serie animata 🤩. Questo è il bello dell'animazione giapponese grandi artisti che realizzano anche opere seriali.
RispondiEliminaDetective Conan i primi 150 episodi sono tutti disegnati a mano poi dopo passa al digitale.
Il digitale può andarmi bene se usato con discrezione e che "non si veda", altrimenti l'opera non fa per me.
Elimina