Alcune specie di balene possono comunicare tra di loro anche a 6.000 km di distanza; cosa succederebbe se delle enormi macchine venissero calate sui fondali marini per trivellare alla ricerca di metalli, producendo un frastuono fortissimo? È quello che rischia di accadere con il Deep Sea Mining, le estrazioni minerarie in acque profonde, che potrebbero spazzare via interi ecosistemi marini provocando danni irreparabili anche alle balene e agli altri cetacei, disorientandoli.
Si tratta di un rischio reale e imminente: alcune aziende hanno già ottenuto i permessi per esplorare i fondali marini e altre stanno facendo pressione sui governi, anche in Italia. Si stima che tra le 22 e le 30 specie di cetacei, tra cui balenottere azzurre, balenottere minori e megattere, nuotano nella zona di Clarion-Clipperton nell'Oceano Pacifico, dove l'industria sta fortemente spingendo per dare il via all'estrazione mineraria in acque profonde.
Sotto la superficie dell'oceano, le balene sono circondate da suoni naturali, inclusi i vocalizzi della loro specie, nonché da altri animali marini, come pesci, crostacei e foche. Tutto questo ora è minacciato dall'avidità di aziende senza scrupoli.
I suoni prodotti da queste operazioni estrattive interferiscono con le frequenze di comunicazione dei cetacei, disorientandoli e provocando cambiamenti di comportamento nei mammiferi marini. Le balene e gli altri cetacei devono già affrontare numerosi fattori di stress, tra cui il cambiamento climatico, e molte specie si stanno ancora riprendendo da secoli di sfruttamento. Proprio per questo va evitato l'impatto che le estrazione dai fondali marini profondi avrebbero sulla loro vita. Se queste gigantesche macchine saranno calate a migliaia di chilometri sul fondo dell'oceano, alla ricerca di metalli come cobalto, manganese e nichel, la biodiversità che abita gli abissi sarà duramente colpita, in quanto enormi nubi di detriti vagheranno per centinaia di chilometri e il forte rumore disorienterà le balene.
(Tratto dalla newsletter di Valentina Di Miccoli, Responsabile Campagna Mare per Greenpeace Italia)
L'uomo sta distruggendo qualsiasi habitat del pianeta.
RispondiEliminaStupidità e follia: così facendo distrugge la sua stessa casa.
EliminaIo adoro il canto delle balene. Sarebbe terribile non poterlo ascoltare più. 😱😱😱
RispondiEliminaPurtroppo chi ama la Natura è stabilmente messo in un angolino senza possibilità di opporsi a questi scempi. 😢
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