L'estate è il periodo dell'anno in cui tutti facciamo più incetta di frutta, perché è fresca, dolce, dissetante. Non credo pertanto la prenderemmo bene se una delle prossime estati non ne avessimo più a disposizione...
In molte regioni d'Italia l'agricoltura è in ginocchio a causa della siccità, di cui ENI e tra i responsabili con le sue emissioni all'origine del surriscaldamento globale; inoltre situazioni di questo genere saranno sempre più frequenti se non affrontiamo la crisi climatica che avanza, sempre più implacabile.
Senza acqua non si possono irrorare i terreni coltivati, e quindi la frutta prodotta è dapprima poca, accessibile soltanto ad alto prezzo, per poi essere destinata a scomparire per insostenibilità nel produrla.
L'allevamento intensivo e l'agricoltura industriale che lo sostiene, sono una delle principali cause della crisi climatica! L'allevamento intensivo tradisce la sua promessa di garantire l'accesso al cibo a basso costo per chiunque, perché puntualmente presenta un conto salatissimo, che siamo tutti/e noi a pagare alimentando questo modello perverso di produrre cibo, che riduce gli animali a oggetti, spreca risorse preziose e alimenta la crisi climatica.
In estate ai cittadini viene puntualmente richiesto di ridurre il proprio consumo idrico per fare fronte all'emergenza, ma i sacrifici servono a poco perché il consumo idrico necessario negli allevamenti intensivi non è mai stato ridotto perché quelle aziende devono produrre e fatturare!
Riducendo, o meglio abolendo, il nostro consumo di carne e altri prodotti di origine animale, ridurremmo l'impatto delle nostre abitudini alimentari sulla crisi climatica, e contribuiremmo a un futuro più sano e sicuro per noi, oltre che più rispettoso degli animali allevati. A guadagnare dall'allevamento intensivo sono solo pochi, gli imprenditori dell'industria zootecnica, ma a beneficiare della fine di questo sistema crudele, ingiusto e insostenibile, invece, saremmo tutti/e noi!
(Tratto dalla newsletter di Maddalena Tomassini, Media & Communications Manager CIWF Italia)
Stiamo andando a grandi passi verso l'irreversibilità, il prosciugamento, le tempeste climatiche, il disordine produttivo, l'inquinamento massivo. Mi dispiace per le nuovissime generazioni che dovranno rimboccarsi le maniche, per colpa delle vecchie.
RispondiEliminaNoi stessi stiamo pagando le colpe dei nostri "padri": il boom economico, i posti di lavoro ben salariato in industrie inquinanti, la deforestazione per produrre più foraggio per gli allevamenti...
EliminaUn futuro sempre più nero.
RispondiEliminaE chi potrebbe intervenire fa finta di niente. 😔
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