A ottobre dell'anno scorso proposi una petizione relativa agli allevamenti ittici intensivi; è l'occasione per aggiornare sullo stato della situazione, grazie alle notizie diffuse da CIWF Italia.
Gli allevamenti ittici sono ancora un inferno dove milioni di pesci sono condannati a vivere una vita miserabile e a morire di una morte spesso terribile che molti consumatori ignorano. A oggi non esiste un modo per verificare le condizioni di vita e di abbattimento dei pesci, poiché alcuni tra i maggiori enti certificatori dei prodotti ittici non offrono alcuna valutazione sul loro benessere, ma solo un punteggio relativo alla sostenibilità ambientale.
Ciò che si cerca di ottenere è una vita degna per tutti gli animali, per questo sono stati studiati i 5 maggiori enti certificatori di prodotti ittici mondiali per verificare quanto tutelino il benessere animale.
Come si intuirà, la realtà è atroce: negli allevamenti ittici i pesci sono spesso stipati in gabbie o vasche sovraffollate, lasciati a digiuno anche per 14 giorni prima della macellazione; quelli provenienti da acquacoltura come quelli pescati in mare aperto, inoltre, sono spesso abbattuti senza alcuno stordimento e lasciati morire per asfissia o eviscerati vivi.
Gli enti certificatori non possono consentire che i pesci siano sottoposti a queste pratiche barbare, e devono necessariamente migliorare i propri standard di valutazione, includendo anche il benessere animale. Solo in questo modo potrà essere compiuto un primo, fondamentale passo per poter migliorare anche la vita di questi animali troppo spesso dimenticati.
La petizione che fu lanciata a ottobre ha raccolto, in circa venti giorni, oltre 50.000 firme per chiedere agli enti certificatori di impegnarsi per il benessere dei pesci: un segnale importante che indica come insieme possiamo fare la differenza anche per questi animali.
I pesci infatti sono percepiti come "animali di serie b", con troppi falsi miti che li caratterizzano, privi di alcun fondamento scientifico, e anzi proprio rimessi in discussione. Qualche esempio?
- "I pesci sono muti." Falso! La scienza ci dimostra che possono comunicare tra loro in vari modi, e che sono anzi in grado di costruire strutture sociali anche complesse.
- "I pesci non hanno memoria." Falso! È stato dimostrato che hanno la capacità di imparare e risolvere problemi, spesso avvalendosi anche dell’aiuto dei propri simili.
- "I pesci non provano emozioni." Falso! Possono provare emozioni, e come tutti gli altri animali, anche il più piccolo di loro è cosciente di sé. Alcuni sono persino in grado di riconoscere la propria immagine riflessa in uno specchio!
I pesci quindi sono animali come tutti gli altri! Sono senzienti, intelligenti e sensibili, esplorano, viaggiano, socializzano e giocano, e come tali meritano rispetto da chi guadagna sulla loro vita.
(Articolo liberamente ispirato alla newsletter di Annamaria Pisapia, Direttrice CIWF Italia)
Sono sicura che i pesci siano intelligenti, perché i miei, ad esempio, sanno che solo io gli do da mangiare al mattino.
RispondiEliminaDunque, quando mi sveglio, anche se in casa già circolano mio marito o mio figlio, si piazzano in superficie e cominciano, a loro modo, a farmi le feste.
Grazie per la tua testimonianza. 😊 Facevano così anche i miei pesci quando avevamo l'acquario...
Eliminabello il titolo del post, come se fossi tu la "voce" che ci vuole per fare emergere questa brutta situazione che i pesci stessi non possono denunciare...
RispondiEliminaI titoli a effetto talvolta servono a far trovare l'articolo ai visitatori occasionali.
Elimina