lunedì 20 dicembre 2021

[Notizia] Anche i polpi in allevamenti intensivi

 

Non tutti sanno che anche i polpi sono oggetto di allevamento intensivo, e ancora meno persone sanno che per i polpi tale condizione è causa di forti sofferenze, trattandosi di animali estremamente intelligenti, curiosi ma che amano anche vivere solitari e non ammassati entro vasche.

Non esistono attualmente metodi scientificamente convalidati per macellare i polpi evitando loro di soffrire, e ciò rende il loro allevamento indubbiamente crudele. E in tutto ciò l'Italia detiene il primato per il più alto consumo di polpo tra i Paesi dell'UE e rispetto agli Stati Uniti.

Chi ha avuto modo di osservare polpi in natura o di guardare documentari e film che li vedono protagonisti, non può che inorridire nello scoprire che esistono piani e programmi per allevare intensivamente questi animali affascinanti quanto fragili.
Rinchiudere queste incredibili creature in gabbie e vasche sottomarine renderebbe la loro esistenza una "non vita", poiché indegna di essere vissuta.

CIWF Italia ha inviato lettere ai Governi di Spagna, Giappone, Messico e Stati Uniti, dove l'allevamento di polpi si sta sviluppando, esortandoli a impedire qualsiasi ulteriore sviluppo di questa pratica crudele e dannosa per l'ambiente.
Sono già troppe le specie animali che soffrono negli allevamenti intensivi. La direzione da seguire è chiaramente un'altra: abbandonare l’allevamento intensivo e i suoi metodi, non cercare nuovi animali da rinchiudere in queste fabbriche di crudeltà e sofferenza. Anche se sono invisibili sott’acqua.

12 commenti:

  1. Urge un'educazione alimentare evoluta per tutti noi umani che continuiamo a non comprendere quanto ancora poco ci rimane da vivere con i nostri comportamenti scellerati. Purtroppo sarà tutto a discapito delle nuove generazioni che ne avranno di gatte da pelare (anche se il modo di dire non ti sarà particolarmente simpatico, come neanche a Tabata immagino.. )

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    1. Ci mancano due concetto: sostenibilità e biocentrismo.
      Il primo per vivere senza rovinare il futuro, il secondo per renderci parte del pianeta e non meri sfruttatori.
      Finché i modi di dire che usano animali restano tali, non mi creano problemi, tipo "tagliare la testa al toro", "menare il can per l'aia", "avere il cervello di gallina"... Tutte frasi che comunque sottolineano un senso di dominanza umana sulle altre specie, radicata nella notte dei tempi.

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  2. Dobbiamo cambiare tassativamente, il nostro stile di vita che deve essere in relazione al rispetto di tutte le forme di vita.

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    1. Appunto, io cerco di vivere in modo biocentrico. E se abbattono un albero, mi sento come se uccidono una vita in casa mia.

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  3. Giuro che questa mi è nuova.
    Non avevo idea che gli allevamenti intensivi non risparmiassero nemmeno i polpi.
    Sarà che vivo sul mare e qui si mangiano solo quelli freschi, presi "al volo", ma proprio non lo sapevo.

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    1. Io dubito fortemente che ristoranti di pesce e pescherie siano gestite da pescatori che mettono il battello di notte in mare per calare le reti e rientrano all'alba col pescato fresco per il negozio o il ristorante... Arriva tutto dai fornitori: l'ho visto passando davanti a una pescheria di quartiere di Bari a prima mattina, con un furgone refrigerato tipo quello dei latticini, che scaricava la merce, e a scaricare non era affatto un tizio con l'aria di un "lupo di mare".
      Inoltre vicino casa ho una pescheria di cui frequentavo l'attuale gestore e conosco la moglie da quando era ragazzina: si spacciano per "famiglia di pescatori" ma in realtà sono gestori di una pescheria, forse i nonni pescavano veramente calando le reti, questi attingono dai mercati generali. E ai mercati generali che ne sai da dove arriva la merce? Ovvio che se chiedi al cameriere ti dice "pescato fresco", è pagato per questo.

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    2. in un ristorante a base di pesce qui a TP, dove sono andato a mangiare qualche settimana fa, c'è tanto di nasse esposte alle pareti... ma appunto, per fare scena, anche perché dovessero pescare da sé ciò che servono sulla tavola, sarebbe una vitaccia...

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    3. Poverini questi ristoratori... Quella che fanno gli animali destinati a diventare cibo non è una vitaccia? E non la scelgono certo loro.

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    4. i pesci pagano, ahimè, il prezzo più alto... 😞

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    5. Per forza: per gli umani il ricavo compensa le spese, alla peggio cambiano attività.

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  4. Non lo sapevo nemmeno io, immagino che sofferenza per un essere intelligente come il polpo. Crudeltà che possono compiere solo gli esseri umani. Se non cambiamo il modo di alimentarci non ne usciremo mai.

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    1. Cambiare alimentazione è la base fondamentale. Per esempio questo Natale ho bandito panettone e pandoro perché contengono derivati animali, e chi li vende non è provvisto di alternative vegane, a stento hanno quelli senza glutine.

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