Il blog ha ospitato spesso aggiornamenti sulla campagna "End the cage age", che si è chiusa a fine maggio, e possiamo quindi trarre un bilancio per guardare avanti...
Il traguardo di sensibilizzare l'opinione pubblica è stato raggiunto, collezionando 110.233 firme di chi vuole vedere gli animali allevati come nella fotografia qui sopra.
Queste firme costituiscono la forza per cambiare le cose che non vanno, e insegnano che da soli non si arriva da nessuna parte, mentre assieme è possibile scoprire una magia dentro di noi capace di voltare pagina per il benessere animale, riconoscendo un'ingiustizia e puntando in alto verso traguardi inimmaginabili quando la raccolta firme è iniziata, nel 2018.
Adesso si prospetta la sfida più importante: far arrivare la petizione a destinazione e chiedere al Governo di ascoltare le nostre richieste, affinché sia vietata la pratica degli allevamenti in gabbia.
La Commissione Europea si è già impegnata a eliminare gradualmente l'uso delle gabbie negli allevamenti europei entro il 2027 e la proposta normativa è attesa per la fine di quest'anno; ma i giochi non sono ancora chiusi.
Una volta presentata, questa proposta legislativa deve essere valutata e approvata anche dal Consiglio dell'Unione Europea, composto dai Ministri degli Stati membri, inclusa quindi anche l'Italia.
Dietro 110.233 firme ci sono altrettante persone che non si sono voltate dall'altra parte innanzi alla foto o al video di una scrofa che allatta i piccoli attraverso le sbarre, o di galline stipate in gabbie piccolissime dove non arriva mai il sole e nelle quali non possono muovere le ali: il tutto non preso da un film dell'orrore ma filmato e documentato dalle associazioni animaliste.
(Tratto dalle newsletter di Viviana Vignola, Campaigns Manager CIWF Italia; Brenda, Campaigns Manager Essere Animali)
Più di centomila firme mi sembrano un ottimo risultato.
RispondiEliminaSperiamo che il governo non le ignori.
Staremo a vedere, e soprattutto non resteremo a guardare: nuove iniziative pro animali in arrivo.
EliminaVergogne di questo e altri generi fanno impallidire. E credo che centomila firme faranno il solletico ai miliardi di guadagno che circolano dietro commerci e attività simili. Ci vorrebbe un cambio epocale di mentalità e cultura. E ne siamo ancora distantissimi. A tutti i livelli.
RispondiEliminaE qualcuno si ostina a dire che viviamo in uno stato di democrazia.
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