giovedì 20 luglio 2023

[Notizia] Quando fai rumore, smuovi le acque

Poco più di un mese fa ho dato visibilità alle mancate promesse da parte di Best Aquaculture Practices (BAP) in materia di allevamento di pesci. Ebbene, non sono stato il solo a sputtanare questi bugiardi, e le pagine social dedicate al programma sono state bersagliate da commenti, critiche e messaggi. CIWF Italia, che aveva criticato pubblicamente gli standard crudeli applicati negli allevamenti di pesci, è stata criticata in una lettera aperta di 

Global Seafood Alliance accusandola di condurre una "campagna volta a screditare il loro BAP".



A tale accusa, assolutamente infondata, ha risposto la dott.ssa Elena Lara, esperta del Fish Policy Team di CIWF:

"Il nostro obiettivo non è screditare BAP, ma migliorare le condizioni di vita dei miliardi di pesci che vengono allevati ogni anno in tutto il mondo. A tal fine, nel 2020 abbiamo chiesto a tutti gli schemi di certificazione ittica, compreso il BAP, di compilare un questionario sui propri standard di benessere animale. Purtroppo, la nostra indagine ha evidenziato che gli standard di benessere animale negli schemi di certificazione ittica erano del tutto inadeguati. In risposta, abbiamo lanciato una campagna per esortare tutti i principali schemi di certificazione a garantire migliore salute e benessere ai pesci da loro certificati.

A distanza di tre anni, alcuni di questi schemi di certificazione hanno fatto progressi. Sfortunatamente, BAP non è fra questi e, anzi, in questo periodo è stato quello ad essersi meno impegnato per migliorare il benessere dei pesci allevati. Per questo, il 28 febbraio abbiamo scritto a BAP, sollecitandolo a mettersi in contatto con noi per migliorare i propri standard di benessere. Eppure, nonostante i tentativi di dialogo, non abbiamo ricevuto risposta. Per questo abbiamo cercato il sostegno dell'opinione pubblica: perché sottolineasse l’assenza di azione e facesse pressione per miglioramenti significativi. 

[...] le clausole su salute e benessere degli animali del marzo 2021 menzionate nella lettera aperta sono inconsistenti – non possono essere misurate, né forniscono uno standard di riferimento per livelli di benessere animale adeguati, sono o vaghe o non focalizzate alla creazione un ambiente positivo, con personale formato a garantire alti livelli di benessere animale. Ne consegue, quindi, che fanno ben poco per tutelare il benessere dei pesci. Per esempio, a riguardo della mortalità e del ferimento dei pesci che certifica, BAP chiede semplicemente che questi siano ‘misurati’, ma non dà alcuna linea guida sul livello di ferimento considerato accettabile, né richiede che in queste circostanze venga ricercata l’assistenza di personale veterinario o di uno specialista in benessere animale. E, quanto alla macellazione, BAP non specifica metodi che limitino la sofferenza e lo stress dei pesci e consente l’utilizzo della crudele miscela di acqua e ghiaccio, nonostante la posizione dell’Organizzazione mondiale della sanità animale, secondo cui questo metodo provochi dolore e sofferenza nei pesci.

Finché BAP non farà progressi significativi e misurabili, che migliorino in maniera adeguata gli standard di benessere in tutto il proprio schema di certificazione, non intendiamo scusarci per aver evidenziato il suo immobilismo e per aver richiesto il sostegno dell’opinione pubblica nel chiedere cambiamenti. Siamo aperti a discutere queste problematiche urgenti con BAP e speriamo di poter lavorare insieme per migliorare la vita delle centinaia di milioni di pesci che certifica. Tuttavia, fin quando non vedremo dei progressi rilevanti, la nostra campagna andrà avanti."

(Tratto dalla newsletter di Annamaria Pisapia, direttrice CIWF Italia)

6 commenti:

  1. L'altro giorno ascoltavo Mario Tozzi (lo adoro) che proferiva dati da paura: dagli anni '50 nel Mediterraneo, 90 per cento di pesce in meno. Si pesca sempre più razziando piccoli tagli e impedendo crescita e sviluppo.. dovremmo cambiare mentalità, abitudini, alimentazione.. ma credo ci penserà la Natura a metterci in riga. E lo sta già facendo. Dicono bene quelli che, a chi si lamenta di questa estate torrida, fanno notare che è decisamente la più fresca (tra le prossime cinque)

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    1. E' sufficiente farsi un giro nei mercati rionali per vedere, ogni giorno intere bancarelle occupate da vaschette e contenitori pieni di pesce, molluschi, crostacei... Uno scenario che si ripete tutti i giorni in quel mercato, e in tutti i mercati.
      E se usciamo un po' dai confini, ecco la pesca industriale, quella che porta sulle tavole merluzzi, tonni e quant'altro, già puliti e pronti, magari presentati in modo simpatico, bucolico, felice, ma altrettanto menzognero come lo è tutta la pubblicità!

      Estate torrida: il pianeta sta diventando invivibile, eppure non è bastata una pandemia a fermare questo turismo inquinante e consumistico. Perché il turismo era da salvare, la cultura (sotto forma di concerti, cinema, musei, ...) no!

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  2. Smuovere le acque in senso letterale, in questo caso 👏😼
    Comunque le parole di Franco circa ciò che ci attende a livello climatico fanno riflettere... (e lo dico io che tendenzialmente non mi lamento del caldo, anzi...)

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    1. Ogni tanto uso titoli "a effetto", con giochi di parole...
      Che io abbia memoria questa è l'estate in cui ho maggiore difficoltà a dormire, qui da me oltre al caldo c'è una umidità pazzesca, mi trovo meglio in zone più secche, dove forse il sole picchia anche di più ma almeno respiro meglio.

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    1. Giusto, soprattutto quando qualche furbo finge di dimenticare delle promesse fatte.

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