Chi mi segue da qualche tempo saprà che una delle problematiche cui sono più attento è quello del rischio di estinzione delle api. Ebbene ho avuto modo di farmi un'idea più chiara della situazione grazie a questo video di Giacomo Moro Mauretto, studente di Biologia evoluzionistica, youtuber e divulgatore scientifico con un occhio particolare alle criticità del territorio. Come stanno quindi davvero le cose? Cosa possiamo fare noi?
Esistono dunque circa 200 specie di api, in prevalenza selvatiche, ma quella sulla quale puntano generalmente i riflettori è l'ape mellifera, quella sfruttata dagli apicoltori per produrre e commercializzare miele, pappa reale, cera d'api, eccetera. Quest'ape, sebbene sia potenzialmente vittima di pesticidi usati in agricoltura, è in un certo modo protetta dall'apicoltore, e in ogni caso il numero di suoi esemplari è tutt'altro che a rischio, quindi a nulla servono operazioni tipo "donare un'arnia"; non è la strada giusta per agire.
Le api davvero in pericolo sono quelle selvatiche, anch'esse impollinatrici di varie specie vegetali e quindi altrettanto importanti per l'equilibrio tra biodiversità; l'essere umano le mette a rischio distruggendo i luoghi ove esse costruiscono i loro nidi/alveari (cortecce di alberi, fessure nei muri, buchi nel terreno) e soprattutto sradicando quelle che ritiene erbacce, tra le quali però queste api trovano fiori con nettare per loro prezioso. Inoltre queste api sono egualmente vulnerabili ai pesticidi come le mellifere, ma non altrettanto attenzionate da un apicoltore dato che per loro questa figura non esiste.
Sta quindi a noi risparmiare un pezzetto del nostro giardino, orticello o campo da falciatura, aratura, semina, cedendolo a queste api "randagie", e disponendo magari anche dei piattini con dell'acqua affinché le api possano dissetarsi.
Il problema delle erbacce è che le leggi in materia costringono i proprietari dei terreni ad estirparle, per prevenire gli incendi.
RispondiEliminaLa guarda forestale fa, infatti, multe molto salate a chi non libera i propri terreni da queste piante.
Almeno dalle mie parti accade questo.
Le api non hanno certo bisogno di ettari di erbacce, se ogni proprietario lascia 4 metri quadri di "erbacce" che incendio possono propagare?
EliminaGuardie forestali parenti del vigile che voleva multare il farmacista....
Esatto! Mi pare che sia la stessa famiglia!
EliminaQuesto articolo è diventato uno spin-off del tuo. 😅
EliminaAd avercelo il giardino, il campo o l'orticello. Io ho i vasi in terrazza, e lì la fauna locale fa il bello e il cattivo tempo.
RispondiEliminaCome me: decine di vasi, e vedo soprattutto bombi pascolarci in mezzo quando le piante grasse sono in fioritura... Se ogni famiglia offrisse una decina di vasi per questa causa, senza irrorarli di sostanze chimiche, sarebbe già qualcosa.
EliminaIn poche parole vogliamo salvare le api per il salvare il mondo, ma come al solito ci mancano le basi e facciamo tanta confusione. Ognuno di noi nel piccolo può fare la propria parte, se solo ci informassimo. Ci vuole una maggiore cultura green, c'è gente che ancora non ha capito qual è la situazione.
RispondiEliminaQuella gente fa finta di non aver capito, perché è abituata alla strafottenza, al curarsi il proprio "orticello", e a vivere dietro il motto "Mors tua, vita mea".
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