giovedì 3 novembre 2022

[Notizia] Buone nuove dall'Asia, e altro

Cosa è successo nel mese di ottobre appena trascorso su alcuni dei fronti più delicati in tema di animali e ambiente? Di certo si è rinnovato, ma anche rafforzato, l'impegno verso questi argomenti in Italia e in Europa. Vediamoli in rapida rassegna.


Il gruppo di attivisti cinesi Capital Animal Welfare Association ha collaborato attivamente con HSI alla confisca di un tir della morte, che trasportava quasi 1.500 tra cani e gatti destinati al macello a Yulin, in Cina.
370 animali sono stati trovati morti sul posto e i superstiti sono in condizioni drammatiche. HSI è intervenuta con fondi d'emergenza per sostenere i soccorsi e contribuire a curare questi animali traumatizzati. Pare una lotta senza fine, quella contro il crudele commercio di carne di cane e gatto ma c'è chi non si fermerà finché questa pratica non sarà definitivamente bandita, perché non è civiltà fare business sulla sofferenza altrui.

Sul fronte dell'importazione di trofei di caccia, tra i cosiddetti Big Five africani (ovvero elefante, leopardo, bufalo, rinoceronte e leone), il leopardo è tra i più popolari e preferiti dai cacciatori; di conseguenza è tra le specie più a rischio.
Oltre a tutte le minacce che i leopardi devono affrontare in natura, la caccia al trofeo sta minando la loro sopravvivenza. Tra il 2014 e il 2018, l'Italia ha importato 29 trofei di leopardo africano: questa pratica crudele e non etica, che uccide animali selvatici in via di estinzione per il puro piacere di farlo, deve essere fermata. Come esseri umani dovremmo proteggere e preservare i leopardi, non contribuire alla loro estinzione, per questo, all'interno della campagna "Not In My World", HSI ha rilasciato un nuovo video per chiedere un divieto all'importazione/esportazione dei trofei di caccia in Italia e in tutta l'UE!

In Italia abbiamo delle nuove opportunità per contribuire alla tutela degli animali in via di estinzione minacciati dalla pratica crudele e anacronistica della caccia al trofeo, ma torneremo presto sull'argomento con un articolo dedicato. Per ora si segnala la ri-presentazione, da parte dell'On. Michela Vittoria Brambilla, della proposta di legge volta a introdurre un divieto di importazione, esportazione e ri-esportazione, da e per l'Italia, dei trofei di caccia ottenuti da animali appartenenti a specie protette, ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).

Dopo l'azione dimostrativa a Milano, HSI/Europe si è unita ad alcuni eurodeputati e ad altri attivisti provenienti da tutta l'Unione Europea (insieme a una volpe gonfiabile gigante) davanti al Parlamento Europeo di Strasburgo per chiedere un'Europa senza pellicce, aderendo quindi all'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) "Fur Free Europe" per contribuire alla raccolta di oltre 1 milione di firme per chiedere che la crudele pratica dell'allevamento di animali da pelliccia sia vietata nell'Unione Europea.
All’evento è seguita una riunione dell'Intergruppo sul benessere e la conservazione degli animali del Parlamento Europeo, durante la quale sono stati proiettati alcuni estratti del film "SLAY" e alcuni esperti hanno spiegato perché l'atto di confinare animali non addomesticati in piccole gabbie metalliche è una pratica disumana.

(Articolo tratto dalla newsletter di Martina Pluda, direttrice HSI per l'Italia)

6 commenti:

  1. Quella di uccidere animali, addirittura per sport, credo sia una pratica aberrante, un fenomeno di depravazione inconcepibile. Non si fa mai abbastanza per gli animali, soprattuto per quelli in via d’estinzione. Ciao , Gas.

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    1. Ciao Caterina, personalmente ho troncato i rapporti con degli amici che hanno cacciatori in famiglia e li giustificano anziché contestarne l'attività.

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  2. La caccia per sport fa ridere anche me, sebbene per coerenza non dovrei mangiare carne, ma così non è.
    Ritengo, però, che mangiare animali faccia parte della natura (anche tra loro il più forte mangia il più debole).
    Ucciderli per divertimento, invece, è da disturbati.

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    1. Per me chi lavora in un macello è disturbato, ma tanto, se sadicamente vede scorrere sangue vivo ogni giorno mentre una vita ridotta all'impotenza si spegne davanti ai suoi occhi.

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  3. Se entrassi in casa di qualcuno che espone in salotto trofei di animali uccisi, gli farei notare decisamente che vive in un mondo a parte. Un pessimo mondo.

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    1. Credo sarei meno rispettoso dell'ospitalità offerta...
      Che poi magari hanno il trofeo appeso, e poi il cane o il gatto viziati e vezzeggiati... Manco coerenti nel non rispettare le vite altrui.

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