Oggi propongo un aggiornamento generale dai vari fronti animalisti/ambientalisti su questioni promosse da "Amici animali".
- Nell’ambito della coalizione italiana "End the Cage Age", CIWF Italia, Animal Equality, Essere Animali e HSI/Europe hanno organizzato il convegno "Senza gabbie è possibile" per discutere il passaggio a sistemi cage-free per conigli e quaglie, gli animali più dimenticati tra quelli ancora allevati (a milioni) in gabbia in Italia. Durante l'evento è stato presentato un report realizzato dal CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali) che dimostra fattibilità e costi della transizione cage-free per i conigli e le quaglie. Il report segue quello sull'analisi dei costi di passaggio a sistemi cage-free per le scrofe realizzato sempre dal CRPA e presentato a maggio 2022 durante un simile evento a Roma. Adesso non ci sono più scuse, le gabbie devono e possono essere dismesse per legge!
- Nonostante il convegno, nella bozza della legge di bilancio predisposta dal Governo non c'era alcuna traccia delle risorse necessarie per sostenere questa transizione. La coalizione "End the Cage Age" si è quindi attivata su Twitter per chiedere alla presidente Giorgia Meloni e al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida di inserire i fondi per la transizione a sistemi senza gabbie nella legge di bilancio. Richiesta inascoltata, questa è l'educazione dei politici che ci rappresentano.
- Olga Kikou, direttrice di CIWF Europe, ha consegnato alla Commissione Europea le 150.000 firme dei cittadini europei che chiedono nuovi standard di tutela per il benessere dei pesci: la Commissione, infatti, si accinge a presentare una revisione della legislazione sul benessere animale in programma per quest'anno. Alla consegna delle firme, la Commissione Europea ha annunciato i piani per l'apertura di un nuovo centro per supportare i Paesi dell'UE nei controlli sul benessere di questi animali.
- Coldiretti ha recentemente lanciato una petizione per chiedere il divieto di produzione, uso e commercializzazione di carne e altri prodotti cosiddetti sintetici poiché, secondo l'associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana, la carne coltivata sarebbe più inquinante ed energivora degli allevamenti italiani naturali. Questa impostazione è molto discutibile poiché la carne coltivata in laboratorio offre la prospettiva di una produzione di carne su larga scala senza alcuna sofferenza per gli animali e con una riduzione dell'uso di suolo, energia e delle emissioni di gas serra.
Speriamo che la richiesta venga ripresa in esame dai nostri politici il prima possibile e che abbia esito positivo.
RispondiEliminaMa che è la carne sintetica?
Della carne sintetica (o coltivata) ne ho parlato qui di recente.
EliminaAh , bello il nuovo front (sfondo) o come si chiama.
RispondiEliminaCiao
Grazie 😊, ho cercato a lungo un'immagine "pronta" che facesse al caso, dato che non sono il massimo con programmi di grafica.
EliminaVediamo cosa succederà.
RispondiEliminaLe notizie passerano da qua. 😉
EliminaNon nutro troppa fiducia nelle istituzioni con riferimento a certe scelte di carattere ambientalista.. nelle nostra attuali, poi, ancora meno
RispondiEliminaIdem, ma credo nel buonsenso dei singoli. Se solo fossimo più coesi e capaci di mettere al primo posto il bene del pianeta che è casa nostra invece che curarci solo del nostro orticello...
EliminaSono convinto che il mercato debba adattarsi alla domanda, non proporre/imporre un'offerta cui i cittadini debbano scegliere "o questo o niente", come invece accade. Possibile che soltanto io abbia studiato Economia politica a scuola?